Home » Posts tagged with "idrogeologico"

CAMBIAMENTI CLIMATICI E VULNERABILITÀ DEL TERRITORIO, I NUMERI ITALIANI

Con l’inizio dell’autunno 2013 è ricominciata l’allerta maltempo e purtroppo anche le tragedie che frane e alluvioni continuano a seminare sul nostro territorio. Toscana, Puglia e in questi giorni la Liguria sono le regioni più colpite ma i numeri sono destinati ad aumentare. Sono infatti più di 5 milioni, secondo una recente indagine di Legambiente[1], i cittadini italiani che ogni giorno... 

TERREMOTI E ALLUVIONI: LA MANCATA PREVENZIONE È COSTATA 242 MILIARDI DI EURO IN 68 ANNI

L’Italia ha un territorio ad alto rischio sismico ed idrogeologico. Una recente ricerca Ance-Cresme sullo stato del territorio evidenzia che il 44% della superficie e’ ad elevato rischio sismico e in essa risiede il 36% della popolazione, e il 10%, dove risiede il 10% degli italiani, e’ soggetto ad un elevato rischio idrogeologico. Il costo della mancata prevenzione misurata dal costo... 

PICCOLE OPERE vs GRANDI OPERE. COSA È DAVVERO NECESSARIO AL PAESE E CHI CI GUADAGNA?

da HuffingtonPost.it – E se realizzare tante piccole opere come mettere in sicurezza aule di scuola, asili, ospedali o argini di fiumi, ricostruire centri storici, etc. fosse economicamente (e socialmente) molto più redditizio che concentrarsi su qualche grande opera faraonica e dannosa di cui si vedrà la fine venti-trent’anni? Nonostante la crisi e i tagli, le grandi opere restano inspiegabilmente... 

L’ITALIA CHE FRANA, 6.633 COMUNI A RISCHIO

Dalla Conferenza nazionale un quadro impressionante: l’82% dei centri abitati in pericolo idrogeologico. Sotto la lente Calabria, Molise, Basilicata, Umbria, Valle d’Aosta e Trento. di Simone Cosimi – Nessuno escluso. O quasi. L’ 82 per cento dei Comuni italiani è a rischio idrogeologico. Una delle grandi piaghe del Paese colpisce infatti 6.633 centri abitati mettendo in pericolo 5... 

AMBIENTE: ABRUZZO A RISCHIO IDROGEOLOGICO, MA SI CONTINUA A CEMENTIFICARE

“Gran parte dell’Abruzzo e’ a rischio idrogeologico ma le risorse vanno per le strade e grandi opere di cemento“. A sostenerlo e’ il WWF Abruzzo. Secondo l’associazione gran parte degli argini sono di fatto abbandonati e mancano “addirittura dati attendibili sulle portate dei fiumi”.  (continua)