Contributi seconde case e parti comuni: il chiarimento ufficiale c’è, ma pochi lo sanno

La ricostruzione procede a passo estremamente lento, tra difficolta’, intoppi burocratici, interpretazioni normative, attese di ulteriori definizioni, chiarimenti e soprattutto cattiva informazione. Sono mesi che seguo quotidianamente pubblicazioni, articoli, siti  istituzionali e non, alla ricerca delle tante risposte che tutti i cittadini coinvolti nel post sisma bramano (basta leggere gli articoli correlati presenti nella rubrica Voci dal cratere). Molti dubbi sono sorti in merito ai contributi riconosciuti alle seconde case partendo dalle interpretazioni normative del decreto Abruzzo convertito in legge e sulla decodificazione della dicitura “immobili diversi da quelli adibiti ad abitazione principale “ (OPCM 3779) nonché sul concetto di residenza. Dai chiarimenti forniti a suo tempo da Fintecna e dalle FAQ del Comune dell’Aquila si passa alle richieste più volte fatte dai sindaci del cratere nel corso dei vari incontri che si sono tenuti dopo la costituzione della Struttura Tecnica di Missione senza però trovare mai risposte ufficiali. Alla questione seconde case si lega chiaramente poi il problema parti comuni, soprattutto laddove ci sono condomini interamente di non residenti (vedi zone a vocazione turistica).

Strano a dirsi, forse pochi lo sanno, ma una risposta ufficiale e assolutamente chiara ed incontestabile  e’ stata data gia’ da alcune settimane. Il problema e’ che non e’ stata adeguatamente divulgata, forse non ritenuta fondamentale, praticamente impossibile trovarne traccia, sembra una sorta di documento segreto riservato a pochi quando in realta’ riguarda migliaia di cittadini, tecnici, addetti ai lavori a vario titolo impegnati nella gestione delle pratiche relative alla ricostruzione. L’Ufficio Tecnico del Comune di Lucoli ha dissipato la nebbia, onore e gloria a chi ha rotto gli indugi accettando il pressing e dando a tutti la possibilita’ di avere finalmente risposte chiare. Si definisce chiaramente che la residenza nel cratere non e’ requisito fondamentale per accedere ai contributi per le seconde case, o meglio immobili diversi da quelli adibiti ad abitazione principale, che il contributo previsto e’ pari all’80% del totale e comunque non superiore ad 80.000 euro,  che per le parti comuni indipendentemente dalla presenza di residenti nel condominio il contributo e’ concesso anche tramite finanziamento agevolato fino a copertura del costo degli  interventi sulle strutture, sulle parti comuni e sugli impianti funzionali alla piena agibilita’ ed abitabilita’ dell’edificio (OPCM 3805).

Il chiarimento arriva dalla Presidenza del Consiglio, Sede Legale dell’Aquila, indirizzato alla Struttura per la Gestione dell’Emergenza a seguito di una nota di richiesta di informazione del Comune di Rocca di Cambio.

A questo punto una sola riflessione: chiarimenti di questo genere non dovrebbero essere presenti su tutti i siti istituzionali che hanno spazi dedicati all’emergenza terremoto, non dovrebbero essere rilanciati dagli organi di stampa, comunicati a tutti i tecnici e a chiunque debba fare i conti con la burocrazia della ricostruzione? Perché lasciare ai singoli l’onere ed il dovere di far sapere a tutti?

Per concludere, questa e’ chiaramente una personale interpretazione, ritengo che quanto specificato sopra non possa che essere applicabile anche agli aggregati ed ai centri storici, in quando non penso sia possibile prevedere trattamenti differenziati soprattutto laddove si parla di recupero di ampie porzioni di abitato. Ma forse per avere una risposta ufficiale anche su questo (perché sicuramente ci sara’ chi si dilettera’ in fuorvianti interpretazioni) bisognera’ attendere molti altri mesi ed  affinare il fiuto a guisa dei migliori cani da tartufo!!!!!!

Per accedere al documento:

http://ricostruirelucoli.blogspot.com/2010/04/chiarimenti-ufficiali.html
http://www.breadpapa.it/quenova/

Sabina Cavina