In occasione del “Festival dell’Acqua”, che si terrà a L’Aquila dal 6 all’11 ottobre, arrivano le critiche del Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua.
Ecco la lettera aperta indirizzata a Federutility, che ha organizzato il Festival:
L’Aquila ospiterà dal 6 all’11 Ottobre il secondo Festival dell’Acqua, nel cui programma (attualmente disponibile online) le Vs. persone compaiono come partecipanti. Un festival organizzato già due anni fa, con partenza da Genova, e contestato con un nostro contro-festival popolare nelle piazze che ha avuto, quello sì, ampia partecipazione di pubblico.
Il Festival è organizzato da Federutility, la Federazione delle società che gestiscono il servizio idrico, controllata dalle aziende private e “pubbliche” ma di diritto privato ( spa ) più attive nel settore. Federutility si è mossa contro il referendum per l’acqua pubblica, quello che ha determinato nel 2011 una grandissima vittoria democratica e popolare voluta e ottenuta da 27 milioni di italiani. In questi ultimi anni Federutility ha difeso e portato avanti le spinte privatizzatrici del servizio idrico, ha rappresentato gli interessi di gestori che non hanno sinora mai applicato quanto deciso dai cittadini e sono i primi protagonisti dello sperpero dell’acqua (in ogni senso) in tutta Italia, Abruzzo compreso. Non a caso Federutility è intervenuta ad opponendum in merito al ricorso promosso dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua sul nuovo metodo tariffario transitorio predisposto dall’AEEG che viola palesemente l’esito referendario.
Siamo delusi e amareggiati nel constatare che esponenti di primo piano delle Istituzioni, della Chiesa (mentre molti movimenti, diocesi e associazioni cattoliche tuttora si battono con noi per la difesa dell’Acqua Bene Comune) e del mondo della cultura si prestino a quella che appare come una pura e semplice operazione propagandistica, volta a mascherare, dietro slogan accattivanti, l’interesse di chi vuole lucrare profitti dall’acqua, bene comune prezioso e indisponibile per il mercato al pari dell’aria che respiriamo. Un’operazione che appare ancora più grave in quanto godrà del sostegno e del patrocinio di Istituzioni pubbliche cha mai dovrebbero piegarsi a interessi privati e dovrebbero invece comportarsi da strenui difensori della democrazia e dell’interesse della collettività. |
Al Festival hanno aderito anche personalità della Tv pubblica che contribuiscono alla divulgazione – anche scientifica – della difesa dell’ambiente. Perché oggi accettate di partecipare a questa passerella? Prestando il vostro volto e la vostra autorevolezza date credito a chi agisce contro gli interessi dei cittadini, cercando di privatizzare l’acqua. Un vostro rifiuto alla partecipazione restituirebbe speranza a tutti coloro che si sentono traditi dalle istituzioni e che si chiedono quale peso abbia la volontà popolare se continua a essere disattesa anche da coloro che abbiamo eletto per farla rispettare.
Dal programma apprendiamo che si parlerà anche di mafia. Ebbene le mafie, come denunciano i movimenti siciliani e calabresi per l’Acqua Pubblica, si sono infiltrate nella gestione del servizio idrico e fanno affari sulla pelle dei cittadini. Attivisti e giornalisti (pochi) “scomodi” e liberi, che hanno denunciato questa infiltrazione e che hanno subito isolamento e minacce, non sono stati invitati. Così non verranno denunciate le connivenze tra alcune società private ed enti pubblici attivi nella gestione del servizio idrico e le mafie.
Non capiamo perché tanto interesse si apprestano a dare alla stessa kermesse alcune istituzioni cittadine, regionali e nazionali, come il Comune dell’Aquila e la Regione Abruzzo, che hanno votato mozioni di sostegno e di impegno per l’acqua pubblica. La stessa Regione che non ha nemmeno messo in calendario la discussione sulla proposta di riordino del SII promosso da centinaia di organizzazioni abruzzesi da un anno.
Nell’esprimere la nostra delusione, amarezza e anche indignazione Vi chiediamo, lo chiediamo a tutti Voi, di recedere dal proposito di aderire e partecipare al cosiddetto Festival dell’Acqua e di anteporre gli interessi dei cittadini e la difesa della democrazia e della volontà popolare che ha trionfato nel referendum di due anni fa, alla tutela retorica delle posizioni privatistiche e di potere che in quel Festival saranno protagoniste.
Oggi, esattamente come due anni fa e come in tutti questi anni di lotta civile in difesa dell’Acqua Bene Comune, SI SCRIVE ACQUA MA SI LEGGE DEMOCRAZIA.
Con stima
Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua