L’AQUILA CON GLI OCCHI DI UN BAMBINO: ACCESSIBILITÀ E SICUREZZA

accessibilitaQueste due parole dovrebbero essere da tempo parte del “codice genetico” della nostra città, della nostra storia antica e recente. Purtroppo quotidianamente assistiamo alla incapacità politica e amministrativa della macchina comunale.

Ieri pomeriggio,complice la bella giornata di sole, abbiamo deciso di fare due passi in Piazza Duomo, luogo simbolo e particolarmente apprezzato dalle mie figlie, Virginia e Letizia.

Giunti in auto alla postazione di controllo dei militari su Corso Federico II veniamo bloccati dai militari in quanto il permesso rilasciato a mia figlia Virginia (disabile) non è sufficiente per l’accesso a Piazza Duomo ed occorre una autorizzazione aggiuntiva rilasciata dai VV.UU. Faccio notare al militare che il permesso europeo è stato rilasciato dal Comune di L’Aquila dopo un lungo iter e che il suo uso garantisce l’accesso di chi ha un impedimento al pari dei comuni pedoni.

Tale problema era stato già sollevato in passato e nonostante una precedente istanza presentata al Comando dei VV.UU. e relative promesse di aggiornare le disposizioni al Comando Militare nulla è cambiato: Il Centro Storico cittadino non è accessibile alla disabilità.

Quanto tempo sarà necessario che una banale disposizione parta dal Comune di L’Aquila e giunga al Comando Militare?

Giunti finalmente a Piazza Duomo ci siamo intrattenuti con dei turisti, tra loro una famiglia iraniana affascinata dai souvenir della nostra città. In fondo alla piazza scorgiamo un edificio che fino a qualche settimana fa era transennato. Ci avviciniamo e giunti a ridosso mia figlia Letizia, 10 anni, mi chiede: papà ma quelle tegole dal tetto possono caderci addosso?

Prontamente ci allontaniamo e ci riportiamo sulla piazza per poter tornare definitivamente a casa.

La Sicurezza a 360 gradi parte anche da cose semplici come l’osservazione di un bambino. Quando potremmo tornare ad essere sicuri nella nostra città?

Dario Verzulli