Mi chiamo Canopoli Giovanni e vivevo a Novi di Modena, città dove risiedevo dal 2010 in una strada che era a metà tra il nucleo e alcune sue frazioni. Ora vivo nella Terra di Mezzo. Sono un lavoratore autonomo che da da lavorare ad almeno 5 persone direttamente e indirettamente tramite la mia attività.
Il 20 maggio siamo stati colpiti dal terremoto in modo abbastanza lieve, con danni a suppellettili ed in parte alla casa nella quale viviamo in 2.
Il 29 maggio la prima scossa ci ha mandato fuori di casa e le successive ci hanno impedito di rientrare così come altre famiglie nel modenese e in altre zone colpite. Scusate se non parlo di altre zone, ma come me ci saranno sicuramente altri. Queste scosse si sono protratte per almeno 3 giorni ininterrottamente di diversa intensità causando i danni che tutti avete modo di vedere in televisione internet etc etc.
Dal 29 maggio io sono scomparso, non sono più cittadino di Novi di Modena, non sono più cittadino Italiano, non sono nemmeno identificato come carne da macello, sono semplicemente scomparso.
-Ho ricevuto solleciti e visite di vari incaricati per la consegna del Censimento Italiano 2011 ma dal 29 di maggio nessuno è venuto a vedere se io e Margherita eravamo ancora vivi, presenti, feriti, sofferenti, magari morti, NESSUNO, allora mi chiedo a cosa serve un Censimento?? a farsi probabilmente gli affari di altri (e in questa lettera cercherò di non essere crudo come normalmente sono) per potere identificare le persone e il loro tenore di vita per cosa? A COSA SERVE SAPERE SE SI LAVORA IN CASA O FUORI, SE POI QUANDO ARRIVA IL TERREMOTO OD UN EVENTO DISASTROSO DI TALE PORTATA NESSUNO VIENE A CERCARTI?
Oggi 18 giugno dell’era post terremoto nessuno e ancora venuto a fare un censimento degli abitanti presenti nel Comune dopo l’evento.
Quando si ricorderanno di noi? Forse si ricorderanno di noi? Si si ricorderanno di me quando dovranno rompermi i coglioni perchè questa lettera non gli piacerà.
-La Protezione Civile che dovrebbe intervenire in questi casi con azioni nel territorio non l’abbiamo vista e penso che personalmente io mai la vedrò, vedo e sento Volontari della Protezione Civile che dal 20 sono e sono stati in ballo, ma queste persone come fanno a portare acqua e conforto materiale e morale a me che non esisto? Ma è la stessa Protezione Civile che ha montato campi con tende televisori condizionatori tappeti etc etc a pochi chilometri da noi? No sicuramente ci sarà uno sbaglio sarà una questione di omonimia, non è possibile ciò.
Non può essere la stessa Protezione Civile che ha aiutato così tanta gente quella che da noi, e parlo non di me ma di tante altre persone che abitano nelle mie vicinanze, non ha portato nemmeno un bicchiere d’acqua e un panino raffermo il 29 ed il 30 ed il 31 maggio, non può essere la stessa Protezione Civile che a Carpi ed in altri paesi è stata così incisiva quella che ci ha costretto negli stessi giorni a buttarci dentro casa sfiniti e spaventati a prendere acqua e qualche avanzo di frigorifero (per quelli come me che hanno avuto non molti danni) e dividerli con persone che si conosceva a malapena come vicini di casa o confinanti. Non può essere la stessa Protezione civile quella che passava e continua a passare davanti a quello che è il nostro accampamento e non accorgersi di persone che vivono in auto in tenda in baracche in caravan, non può essere perchè la Protezione Civile è quella che interviene che prende in braccio i bambini e sottobraccio gli anziani e che conforta le persone colpite da calamità. Non può essere.
Non può essere che arrivino delle persone da Bologna a portare acqua e altri generi il 30 maggio e non arrivino persone che sono qui a pochi chilometri da qua, E CHE ARRIVINO IL 30 PERCHE IL 29 NON LI ABBIAMO FATTI MUOVERE PER LA LORO INCOLUMITA!!!!!! E FORSE PERCHE SPERAVAMO CHE NON CE NE FOSSE BISOGNO IN QUANTO ERANO PARTITI I SOCCORSI!!!!
Non ho avuto nemmeno un numero, solo un numero di identificazione che identificasse me e gli altri in questo Mega Campo che è la bassa Modenese, per capire se eravamo vivi o morti, scappati o presenti, da vita o da macello, un numero lo danno anche agli animali, hanno censito i cani e i gatti scappati o abbandonati con il terremoto, danno un numero anche ai condannati a morte, lo avrei voluto anche io un numero, lo avrebbe voluto la Marghe, lo avrebbero voluto anche tanti altri, con un numero avrei e avremmo saputo che lo Stato c’era, perchè ci aveva identificati, avrei saputo che lo Stato ero io eravamo noi. Solo un numero niente di più.
Per il resto, le altre cose ci hanno pensato i VOLONTARI, gente comune, associazioni, gruppi, che sono giunti e stanno arrivando da tutta Italia a parlarci accontentarci sopportarci e a farci sentire vivi a farci sentire considerati, che ci hanno portato acqua viveri vestiti tende roulotte gazebo giochi e anche alcune cose forse inutili ma che vogliono dire che qualcuno sta pensando a noi.
Io sono fortunato perchè ho Margherita, la mia famiglia, e tanti amici e conoscenti, un’ azienda per la quale lavoro che è stata vicina e presente, così come lo sono stati anche tanti altri che nemmeno conoscevo e ai quali ora non posso che essere che riconoscente per essere venuti qua il 2 di giugno a dirci “ Hey ragazzi non è la fine del mondo, attorno a voi c’è tanta gente”
Grazie a chi mi ha dato e mi sta dando la possibilità di fare da tramite con altre persone che hano veramente bisogno alle quali le istituzioni non sono ancora arrivate.
18 giugno dell’era post terremoto
Giovanni Canopoli
Terra di Mezzo