L’Aquila 20/10/09
Ho gia’ avuto occasione di esprimere qualche punto di difficolta’ che le conseguenze del terremoto hanno inevitabilmente scatenato e, pur riconoscendo tanto fattivo assistenzialismo, una cosa molto importante devo sottoporla urgentemente all’attenzione di chiunque possa adoperarsi per risolverla: i giovani e la loro quotidianita’!
In questo marasma, dove si sta operando in stretta collaborazione, non di meno importanza assume la qualita’ della vita per i nostri ragazzi, i quali dopo sei ore di scuola e varcato il cancello dell’istituto non hanno più punti di riferimento; i nonni per lo più sono “sulle coste”, le mamme a lavorare dove capita e in orari sconclusionati, i papa’ spesso fuori citta’ e di rientro il fine settimana!
Raggiungere le “nuove” abitazioni (tende, hotel, case di fortuna a volte nei paesini circostanti) diventa un’ardua impresa, allora si ripiega “rifugiandosi”, in uno pseudo centro commerciale dove perlomeno ci si ripara dal freddo e dalla pioggia.
E’ così che si vedono gruppi di giovani errare senza meta e a rischio di “perdizione”, privi di quella spensieratezza che solo l’adolescenza sa regalare.
Non hanno più discoteche dove poter scaricare gioiosamente la loro irruenza, nessun ritrovo sano e costruttivo che li possa accogliere calorosamente, supplendo l’assenza forzata dei genitori e dei nonni che soffrono sapendoli a migrare in cerca di un piatto caldo che lenisca non solo lo stomaco ma anche il cuore!
Credetemi e’ una situazione non più sostenibile a cui bisogna correre ai ripari, presto e con associazioni mirate che “trattengano” in luoghi specifici, capannoni, sale cinematografiche, ecc. questa gioventù emergente, impegnandoli in attivita’ stimolanti affinche’ non avvertano il vuoto dell’abbandono.
Raccogliete il mio appello.
Rita Tichetti