I catastrofici eventi che hanno colpito L’Aquila hanno portato lutti e sofferenze.
Tra le tante, quella dei lavoratori che, dopo il 6 aprile 2009, si sono ritrovati senza la certezza di un reddito che li aiutasse a superare il lato economico (spiccio) di questa brutta storia.
Mi riferisco a tutti coloro che per un motivo o per un altro non hanno più un luogo dove lavorare; artigiani, commercianti, studi professionali, uffici pubblici e privati, oppure un’azienda per la quale lavorare. I primi momenti sono stati a dir poco senza né capo né coda (tutti che hanno aiutato tutti) poi, man mano che e’ passato il tempo, la situazione e’ divenuta più chiara.
Persone costrette a riconvertirsi, sotto l’aspetto lavorativo ma anche nella vicissitudine di “allocarsi” in maniera da poter continuare a portare la “pagnotta” a casa (la costa e Roma hanno visto rimpinguare le fila delle proprie forze lavoro e di residenti forzati).
In questo scenario, nei primi giorni di luglio si consumava l’ennesima notizia negativa, relativa alla perdita del posto di lavoro per 90 persone in forza alla Coop, le quali per motivi non prettamente concernenti al terremoto hanno vissuto la frustrazione della perdita del posto di lavoro.
Ebbene, e’ di questi giorni la notizia che le istituzioni e Coop hanno finalmente raggiunto un accordo che permettera’ a coloro che avevano perduto la propria capacita’ di reddito di tirare un sospiro di sollievo.
Coop avra’ il suo IPER e novanta persone non perderanno il lavoro.
E questa e’ una buona notizia, quantomeno sembrerebbe aver prevalso il buon senso e non solo il senso degli affari.
Nota: in una situazione simile tempo per fare affari, per quelli che riescono a carpire le situazioni (tutte) ce ne sara’ tanto, forse troppo, per ora sarebbe meglio pensare a far stare bene chi, suo malgrado, bene non sta più.