Si e’ interrotto l’aumento demografico che aveva caratterizzato il capoluogo di regione a partire dagli anni ‘90 e la citta’ ha cominciato a perdere residenti: 716 unita’ dall’inizio di aprile 2009 alla fine di settembre 2010. Per il Cresa la popolazione ha iniziato a cambiare caratteristiche demografiche: i nuovi residenti sono principalmente persone in eta’ attiva, una su tre delle quali proveniente dall’estero, trasferitesi nel comune dell’Aquila perché attratte dalle prospettive occupazionali che la ricostruzione pare offrire.
Sono principalmente portatori di lavoro manuale che difficilmente matureranno un legame con il territorio e che, con tutta probabilita’, andranno via se e quando non troveranno più occasioni di lavoro. Se si guarda alle scuole dell’infanzia ed elementari, vale a dire quelle che capillarmente distribuite sul territorio descrivono con maggiore approssimazione la localizzazione della popolazione, si rileva che negli ultimi anni due anni scolastici il numero degli alunni e’ diminuito di 845 unita’.
Tale contrazione non trova esauriente spiegazione nel calo dei residenti tra i 3 e i 10 anni e, per di più, da’ una misura sovrastimata delle persone che effettivamente risiedono nel comune dell’Aquila, poiché sono molte le famiglie alloggiate nei comuni a ridosso del capoluogo che hanno scelto la continuita’ didattica per i loro figli.
Molte incertezze si profilano, pertanto, all’orizzonte e L’Aquila riuscira’ a superare questa delicata fase se adottera’ politiche pubbliche capaci di attrarre nuovi investimenti e di ristabilire le condizioni necessarie per offrire ai residenti un livello accettabile di qualita’ della vita.