Boom di partite Iva in provincia dell’Aquila. Nel corso del primo trimestre 2010 l’anagrafe delle imprese ha registrato 128 imprese in più (753 nuove iscrizioni e 625 cancellazioni). In controtendenza Pescara, Chieti e Teramo dove molte sono state le aziende, soprattutto di piccole e piccolissime dimensioni, a chiudere i battenti. Il dato e’ di Unioncamere. “I numeri parlano chiaro – ha affermato Daniele Giangiulli, segretario regionale di Confartigianato – . La crisi ha colpito duramente il comparto dell’artigianato il cui tasso di crescita continua ad essere accompagnato dal segno meno in tutte le regioni italiane. Il settore non regge la crisi per mancanza di politiche adeguate soprattutto nel rapporto banca-impresa”.
L’Aquila, prima per numero di iscrizioni tra tutte le province d’Italia “ha registrato un valore di crescita nettamente superiore a tutte le altre province per le attivita’ legate alla ricostruzione post- sisma. A Pescara, Chieti e Teramo il dato e’ invece, molto allarmante – ha aggiunto Giangiulli – . Se il governo regionale non sosterra’ le piccole e medie imprese e non mettera’ in campo un programma che attenui l’impatto della crisi siamo pronti a scendere in piazza ed a sostenere le richieste dei nostri artigiani”. Il segretario dell’associazione degli artigiani esprime “delusione per il pacchetto anticrisi varato dalla regione a sotegno delle pmi. Sui 6 milioni del pacchetto – spiega – e’ stato utilizzato solo 1 milione di euro. Gli artigiani sono ormai esasperati. Chiediamo al presidente della regione Chiodi e all’Assessore Castiglione che parte della somma inutilizzata sia attribuita ai confidi, veri e propri ammortizzatori della crisi sul fronte dell’accesso al credito. Solo questi ultimi, infatti, possono offrire le garanzie per consentire agli imprenditori di ottenere i finanziamenti necessari ad effettuare investimenti e creare occupazione”. Giangiulli, infine, rivendica con forza che “una parte di tali fondi venga inoltre destinata ai fondi FAS per la patrimonializzazione dei confidi” e sottolinea che “nell’anno 2009 in Abruzzo e’ stato erogato credito per quasi 600 milioni di euro in meno rispetto al 2008, portando in sofferenza migliaia di aziende e causando gravissimi danni al tessuto socio-economico e produttivo della regione”.