di Maurizio Del Beato – In merito alla vicenda della confusa esclusione dal contributo di alcuni privati proprietari di case in corso di costruzione danneggiate dal sisma, con la presente ho il piacere e la soddisfazione di segnalare l’importante parere, allegato alla presente, che il Difensore Civico Regionale, Preg. mo Avv. Nicola Antonio Sisti, ha espresso allo scopo di derimere la problematica.
Ricordo infatti, come anche riportato in predecenti articoli presso organi di stampa, che il Comune ha negato, alle situazioni immobiliari in oggetto, il riconoscimento del contributo alla ricostruzione a chi ne aveva inoltrato richiesta, per il proprio immobile regolarmente classificato ed iscritto come inagibile in Albo Pretorio Comunale, ai sensi delle ordinanze di riferimento opcm 3779 e opcm3790.
Il problema e’ ben noto al Signor Sindaco Massimo Cialente che ha piu’ volte, anche in occasione di interviste radio-televisive pre e post elezione a sindaco, riconosciuto l’importanza del problema e la sua ferma volonta’ a risolverlo: ma, ad oggi, ancora niente. Da precisare che non vi è carenza normativa vigente, ma a causa di una intepretazione non autentica della normativa esistente (e della legge 77 stessa) da parte della cosiddetta “Filiera”, sono state create inaccettabili situazioni di disparita’ di trattamento tra cittadini, che pur a pari stato di diritto e di tempistica di presentazione delle pratiche, hanno(*) o meno beneficiato del contributo alla ricostruzione. (Basti vedere sul sito del Comune all’indirizzo http://www.comune.laquila.gov.it/pagina79_esiti-delle-verifiche-di-agibilita.html con chiave di ricerca ‘(in costruzione)’ che alcuni ‘fortunati’ hanno beneficiato del contributo). |
Il Difensore Civico concorda che le case in corso di costruzione sono gestibili perfettamene con le opcm 3779 e 3790 (espressione applicata della legge 77): bastava applicarle senza avventurarsi in interpretazioni di cui la ‘Filiera’ non aveva competenza.
Come potra’ essere garantito il diritto all’adeguamento/miglioramento sismico (parliamo di sicurezza!) previsto per legge, a garanzia di tutti i cittadini se ci si va a basare su interpretazioni (ripeto ‘non autentiche’) e, peraltro, illogiche?
Ricordo che il terremoto e’ stato subito da tutti, e quindi non si capisce con quale logica la “Filiera” ha escluso dal contributo le case in costruzione ma, al contrario, persino stalle pagliai e pertinenze sono state pagate e riparate. La vicenda delle case in corso di costruzione mette in evidenza molti aspetti , uno tra i tanti è che c’è stata la carenza di gestione dell’intero patrimonio edilizio relativo a tale status o condizione, esso è da considerarsi un vero “desaparecidos”, in particolar modo di tutte le concessioni edilizie attive al 2009 , per cui non è chiaro se e come questo patrimonio sia stato gestito e valutato per la maggior parte.
Dire non ci sono i soldi non significa rigettare a capriccio con pretesti le pratiche, che devono e non possono non seguire lo stesso iter delle altre, in ragione della stessa causa del danno e degli stessi fini di adeguamento in sicurezza vista la destinazione d’uso e la funzione. La questione di garantire pari diritti costituzionali ai cittadini che pagano le tasse sulle concessioni edilizie in essere, è stata palesemente violata.
Vi allego la chiarissima lettera del Difensore Civico Regionale che ringrazio per la sua professionalità e la sua disponibilità, qualità che sono importanti da sottolineare ma purtroppo rare al giorno d’oggi, volte a risolvere problematiche paradossalmente create dal nulla.
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Il Promotore dell’iniziativa
a nome di numerosi cittadini
Ing. Maurizio Del Beato