1 marzo 2014 – Da oggi i prezzi della benzina dovrebbero registrare rincari intorno a 0,5 centesimi al litro, anche a causa dell’aumento dell’accisa (+0,3 centesimi, Iva compresa). E’ la previsione del presidente della Figisc-Confcommercio, Maurizio Micheli, che parla dunque di un aumento “limitato”.
In vista dell’aumento previsto per oggi, sabato 1 marzo, che vedrà il prezzo dei carburanti salire di 0,29 centesimi al litro la Cgia di Mestre denuncia che in Italia abbiamo il livello di tassazione sulla benzina più alto d’Europa. Da domani, a fronte di un costo medio alla pompa di 1,721 euro al litro, tra accise e Iva pagheremo 1,041 euro.
Quest’ultimo importo è pari al 60,5% del prezzo alla pompa. Nessuno in Europa può contare su un’incidenza del fisco così elevata. La media dell’Unione europea si ferma al 46,3% ben 14,2 punti in meno del dato medio italiano. La situazione migliora leggermente quando analizziamo il gasolio per autotrazione. Con un prezzo medio al litro che domani raggiungerà 1,640 euro, in termini assoluti il “peso” del fisco raggiungerà 0,916 euro, pari ad una incidenza del 55,8% sul prezzo alla pompa. In una situazione peggiore della nostra troviamo solo la Croazia, con una incidenza del 60,6, il Regno Unito, con il 57,7 e la Svezia, con il 57,3%. La media europea è del 47,9%, 7,9 punti in meno del dato medio Italia.
L’analisi della Cgia ha messo a confronto il prezzo alla pompa della benzina verde e del gasolio per autotrazione dei 28 Paesi dell’Unione europea al 27 febbraio 2014. Per l’Italia si è riportato anche il dato al 1° marzo 2014. “Rispetto al 2013 – segnala il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi – l’incremento medio che nel 2014 una famiglia italiana subirà con un’auto a benzina che percorre mediamente 15.000 Km all’anno sarà di 13 euro. Per un’autovettura alimentata a gasolio, invece, l’aggravio sarà di 17 euro. Si tratta di aumenti tutto sommato abbastanza contenuti che, tuttavia, sarebbe stato meglio evitare per dare un segno di discontinuità rispetto al passato”. Dalla Cgia infine ricordano che rispetto al 2013 il prezzo dei carburanti nel 2014 subirà sia l’aumento delle accise che scatterà domani sia quello dell’Iva avvenuto nell’ottobre scorso.
Assopetroli,accisa su di 4 cent e 35mila posti persi – Ad ogni aumento di accisa per 4 centesimi si perdono 35.000 posti di lavoro e si arriva ad una perdita economica dello 0,1% sul Pil, inversamente per una corrispondente riduzione del prezzo, agendo sulla leva fiscale, si incrementa l’occupazione di 70.000 posti di lavoro e si genera uno 0,2% di Pil in più. I calcoli sono del presidente di Assopetroli Assoenergia, Franco Ferrari Aggradi, intervistato da Sky Tg24 alla vigilia del nuovo aumento dell’accisa sui carburanti che scatterà domani. L’associazione si rivolge quindi al Governo di Matteo Renzi affinché avvii un piano quinquennale di riduzioni programmate per ricondurre l’accisa sui carburanti “quantomeno al livello della media superiore europea che, calcolata ad oggi e cioè senza gli aumenti già decisi, comporta una riduzione di circa 10 centesimi al litro”.