10 novembre 2012 – Sono 112 gli esercenti che nel territorio abruzzese hanno commesso violazioni in materia di scontrini e ricevute fiscali nel periodo dedicato alla “commemorazione dei defunti”.
Tanto emerge a margine di un vasto controllo economico del territorio, disposto e coordinato dal Comandante Regionale “Abruzzo” della Guardia di Finanza – Gen. B. Francesco Attardi, in occasione della ricorrenza della festività “Ognissanti”, che ha visto impiegati 150 militari del Corpo, operanti sull’intero territorio regionale secondo il consueto approccio “trasversale” al servizio.
In previsione dell’aumento di affluenza presso i luoghi di culto e cimiteri sono finite sotto la lente questa volta le categorie di esercenti attività di rivendita di fiori ed affini.
Nel complesso sono stati eseguiti circa 400 controlli, rilevando in 112 casi la mancata emissione del documento – scontrino o ricevuta fiscale – certificativo dei corrispettivi incassati, con una percentuale di irregolarità pari a circa il 30%.
Nell’aquilano e nel chietino, nel corso dei controlli sono stati scoperti anche 5 soggetti dediti alla vendita di fiori, frutta e verdura completamente sconosciuti al fisco nei cui confronti sono in corso ulteriori accertamenti.
L’attività operativa non si è limitata solo al controllo dell’emissione degli scontrini e delle ricevute fiscali, ma l’azione dei finanzieri è stata indirizzata anche al contrasto della vendita di prodotti contraffatti, nonché al sommerso di lavoro.
Nel corso di diversi interventi svolti principalmente nel teatino sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria 5 soggetti extracomunitari dediti alla commercializzazione di circa 600 articoli palesemente contraffatti, sottoposti a sequestro, ed individuati 5 lavoratori irregolari.
Per quest’ultimi sono in corso ulteriori accertamenti nei confronti dei datori di lavoro.
Con la presenza costante e diffusa sul territorio, attuata anche mediante il ricorso a questa tipologia di cosiddetti “controlli a massa”, le Fiamme Gialle tutelano non solo la pretesa erariale ma anche l’economia “sana”, intaccata da quanti ricorrono a pratiche di concorrenza sleale posta in essere, ad esempio, dai cosiddetti “evasori totali” che spesso operano in mercati ove si annidano anche gravi forme di criminalità come l’usura, la contraffazione e la ricettazione.