La decisione del premier Cameron fa arrabbiare alcuni componenti del governo, che dovranno pagare circa 4000 sterline in più l’anno. Congelati i fondi della regina Elisabetta e quelli di William e Kate.
Quando l’austerity inizia a colpire anche la regina e i ministri del governo, si capisce che i guai sono seri.
Il premier David Cameron ha chiesto ai suoi ministri e sottosegretari di contribuire di più ogni anno per il loro fondo pensione, per dimostrare ai cittadini – freschi dallo sciopero degli statali contro la riforma delle pensioni – che anche i politici sono pronti a fare sacrifici in tempo di crisi.
E nel frattempo la regina Elisabetta si è vista ‘congelare’ i fondi destinati alla casa reale, che potrebbero non aumentare fino al 2015.
E’ dal 2009 infatti, che gli introiti della regina stanno scendendo, ed ora, a causa delle nuove misure introdotte qualche settimana fa dal governo Cameron, potrebbero non salire fino al 2015.
Tempo di magra anche per William e Kate – Il taglio è il risultato della sostituzione della civil list con il sovereign grant, secondo il quale i fondi destinati alla casa reale sono legati ai profitti generati dalle proprietà della Corona, un portfolio immobiliare e terriero enorme che include tutta Regent Street a Londra e la maggior parte della costa britannica.
Secondo queste disposizioni, la regina riceverebbe il 15% dei guadagni che le sue proprietà hanno generato due anni prima.
‘Vittime’ della crisi sono anche i neo duchi William e Kate, i quali, nonostante le pressioni fatte dal ministro del Tesoro ombra Ed Balls, non potranno contare su fondi extra dei contribuenti per la loro corte quando si trasferiranno a Kensington Palace. Ma mentre Buckingham Palace tace su questo attacco al portafogli, nei corridoi di Westminster non regna lo stesso riserbo.
Ministri inglesi in rivolta – Cameron ha scritto ai ministri annunciando un aumento del loro contributo alla pensione di 4.129 sterline all’anno, mentre per lui stesso, che guadagna 8.000 sterline in più rispetto ai suoi ministri di Gabinetto, il contributo crescerà di 4.600 sterline.
L’aumento del contributo per la pensione dei ministri sarà pari al 4,2% del loro stipendio, rispetto all’aumento del 3,2% degli statali. Ma secondo il Mail on Sunday, la decisione di Cameron non sarebbe stata presa molto bene da alcuni ministri ed il malcontento rischierebbe di trasformarsi in vera e propria rivolta se la richiesta venisse estesa a tutti i parlamentari.
Insomma, “ci siamo dentro tutti” (celebre slogan con cui i Tory hanno vinto le elezioni promettendo di tirare il Paese fuori dalla crisi), ma fino a un certo punto. Secondo i ‘ribelli’, che hanno parlato al tabloid domenicale in forma anonima, l’aumento dei contributi non farà molta differenza per Cameron ed il cancelliere George Osborne, già ricchi di per sé, ma per loro sarà diverso. “Cameron è ricco e non noterà quasi una riduzione di 4.600 sterline, ma per altri farà una grossa differenza. Se vuole dimostrare di condividere il dolore degli statali lo faccia dando via parte della sua fortuna, ma lasci stare i ministri”.
Un altro ministro conservatore ha dichiarato: “Ci sarà risentimento per questo. Sappiamo tutti il potenziale di guadagno che Cameron avra’ quando lascera’ il suo posto”.
(da skytg24.it)