La manovra economica approvata al Senato, assieme a tantissime misure molto gravi, non contiene nessuna risposta ai problemi relativi al terremoto aquilano. In particolare niente è previsto per spostare in avanti l’avvio della restituzione delle tasse non pagate.
I cittadini e le imprese aquilane devono sapere che nello stesso provvedimento per i cittadini di Lampedusa è prevista l’esenzione delle tasse fino al dicembre 2013 e per gli alluvionati del Veneto non è prevista nessuna restituzione delle tasse non pagate. Noi aquilani, invece, dovremo restituire, a partire da novembre 2011, il 100% delle tasse non pagate e per di più entro dicembre, in un colpo solo, dovremo restituire le prime 12 rate.
Neanche le ragionevoli proposte avanzate dai commercialisti aquilani, relative alle modalita’ di restituzione delle tasse sono state accolte, con un ulteriore aggravio dal punto di vista della complicazione delle procedure. Inoltre nella manovra non sono stati accolti nemmeno gli emendamenti proposti dal PD per mettere a disposizione dei beni e delle attivita’ culturali aquilani l’addizionale del prelievo “Arcus” ( che avrebbe messo a disposizione 50 milioni di euro l’anno), né la proposta per mettere a disposizione del Comune e della Provincia dell’Aquila 40 milioni di euro per le attivita’ economiche e turistiche (dai fondi previsti nella legge per il terremoto).
Prevvedimenti che non avrebbero comportato nessun aggravio nei conti dello Stato Ci rendiamo tutti conto che sono in gioco problemi che riguardano la tenuta dell’Italia, ma ancora una volta a fare i più forti sacrifici sono chiamati proprio i cittadini terremotati dell’Aquila Ovviamente nei prossimi mesi noi continueremo in Parlamento la nostra battaglia ma è necessario che si faccia sentire forte e unitaria la mobilitazione dei cittadini terremotati
GIOVANNI LOLLI