“Noi italiani ci lamentiamo dell’evasione fiscale, eppure spesso chiudiamo un occhio. Segnala l’evasione o tentata evasione, per esempio se un commerciante non fornisce lo scontrino o un professionista esige un prezzo maggiore per la ricevuta fiscale: è facile (anche da iPhone/Android) e anonimo, anche per l’evasore. Mettiamo in luce questa piaga sociale!”
Esordisce così nell’home page il sito www.evasori.info, creato da un professore di informatica, che insegna da molti anni all’estero. Poco soddisfatto del senso civico degli italiani nell’evasione fiscale, nell’anonimato ha creato questo sito web che consente di avere una mappa delle evasioni segnalate, anonime, sia per chi le inserisce sia per chi evade.
Il sito non consentira’ di recuperare quei 230-245 miliardi di euro di evasione fiscale, che comportano mancate entrate per circa 120 miliardi di euro e che rendono ridicole a confronto le manovre finanziarie del governo. Un’evasione fiscale in Italia che è quasi il doppio rispetto a Francia, Inghilterra e Germania.
COSA E COME SEGNALARE
Qualsiasi episodio di evasione o tentata evasione, di lavoratori autonomi o dipendenti che fanno un doppio lavoro in nero, dalle fatture false alle case in affitto senza contratto. E’ facile e anonimo. Non si tratta di delazione, il trasgressore non può essere identificato, e le informazioni fornite sono aggregate per le statistiche disponibili sul sito online. Il sito tiene conto dell’ammontare del sommerso, ovvero le cifre non dichiarate, piuttosto che l’ammontare delle tasse evase, difficili da stimare.
Interessante l’uso di Google Maps per individuare la zona dell’evasore. A tal fine ne è richiesto l’indirizzo relativo, che per motivi di privacy, e calcolate le coordinate geografiche utili per l’aggregazione dei dati, non è registrato nei database del sito. La modalita’ di inserimento, aggregazione e memorizzazione dei dati non consente di risalire all’identita’ degli evasori, nemmeno nei piccoli comuni. Ne’ del resto e’ questo il fine del sito online.
GLI ASPETTI LEGALI
I dati non sono verificati, non hanno quindi alcun valore fiscale, finanziario, o legale. Il sito incoraggia gli utenti a segnalare anche alla Guardia di Finanza eventuali violazioni amministrative, quali il mancato rilascio dello scontrino o della ricevuta fiscale. Segnalazioni alla Finanza che richiedono i propri dati anagrafici per la verbalizzazione. Anche se nell’anonimato, e’ vietato riportare dati falsi, offensivi, lesivi della privacy altrui, sensibili, o in violazione della legge.
MA SU INTERNET NESSUNO E’ COMPLETAMETE ANONIMO
Alcune informazioni su chi inserisce la segnalazione sono comunque tracciate, ed il sito correttamente ne da’ informazione riguardo la privacy. La comunicazione sulla rete si basa su indirizzi pubblici, noti come indirizzi IP (Internet Protocol), dai quali eventuali indagini da parte delle forze dell’ordine potrebbero risalire alla persona che ha inserito la segnalazione. La memorizzazione dell’indirizzo internet e’ eseguito come misura per la prevenzione o la limitazione di abusi del sito. Dati personali che non sono comunicati o diffusi. Altre informazioni relative alla navigazione utente sono memorizzate solo per un tempo limitato, ne’ sono utilizzati i “cookies”, piccoli files di testo gestiti dai server e browser internet, per eseguire autenticazioni e memorizzare informazioni specifiche riguardanti gli utenti.
LE STATISTICHE SULLA PROVINCIA DELL’AQUILA
Da quanto il sito e’ stato creato (marzo 2008) non sono molte le segnalazioni ricevute dall’Aquila, e certamente il sisma del 6 aprile 2009 ha influito non poco su questa possibile attivita’ di denuncia anonima. A confronto con altre citta’, sono basse quelle per abitante, come si può osservare dalla figura che segue.
Fra le categorie più segnalate, spiccano gli studi legali, avvocati e notai, seguiti da medici e dentisti.
La stima sulle somme evase e segnalate sul sito online si attesta ad oggi a circa 155mila euro.
Questo sito online non risolvera’ il problema dell’evasione fiscale. Ma potrebbe essere un utile strumento di condivisione di informazioni, che potrebbe incrementare il senso civico degli italiani e ricordare a tanti furbetti i propri doveri fiscali.
Oggi quasi ci si vergogna a richiedere uno scontrino quando non emesso, o a farlo rettificare se di importo inferiore. Spesso c’e’ qualcuno che si deve vergognare, e’ vero, ma non bisogna avere alcun dubbio su chi debba essere.
di Patrizio Trapasso