L’auspicato quanto promesso Decreto deve venire alla luce con un tempo stretto perche’ ogni mese che passa lascia sfumare 100 milioni di euro: siamo a dicembre, che con le tredicesime conta doppio, e calcolati novembre e gennaio la somma dice che il totale e’ 400 milioni di euro persi”. E’ quanto scrive in una lettera inviata al capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, il direttore di Confindustria L’Aquila, Antonio Cappelli. Pur riconoscendo il valore e l’impegno profuso in questi mesi da Bertolaso, Cappelli sottolinea: “La realta’ che stiamo vivendo e’ chiara: da novembre in poi L’Aquila e’ chiamata a pagare, tra imposte tasse contributi e quant’altro, soldi sonanti che vengono sottratti a qualsiasi possibilita’ di rimetterci in piedi.
A suo tempo, all’Umbria e alle Marche fu concesso un trattamento meno sofferto di quello per il quale ci stiamo battendo il petto noi: piu’ di un anno di sospensione e ben dieci anni per cominciare a restituire il 40% del dovuto quali cittadini contribuenti. E i risultati – aggiunge Cappelli – si videro, sono ancora li’ a dare prova che, con la volonta’ di tutti, si puo’ andare lontano e ripartire”. Secondo il direttore, “pure se i milioni fossero la meta’ ci sarebbe da mettersi a correre per recuperarli”. “Ecco perche’ la rabbia. Ecco perche’ qualcuno si sente preso in giro dalla promessa del Decreto: non e’ mancanza di fiducia nei confronti del Governo o di Lei che qui, all’Aquila lo rappresenta per direttissima. Piu’ tempo passa – conclude Cappelli – piu’ milioni se ne vanno. E qui, in Abruzzo, abbiamo qualche milione tra cervi, camosci, lupi e macerie.
Di euro quasi zero.