All’Aquila la situazione e’ drammatica.
Se non ci saranno interventi concreti di sostegno, non le solite parole, nei prossimi mesi rischiamo una gravissima crisi sociale”. Il sindaco del capoluogo abruzzese, Massimo Cialente, davanti a Montecitorio dove sta partecipando ad un sit in di protesta con gli altri amministratori lancia un pesante grido d’allarme. ‘
‘Nella mia citta’ i giovani avvocati sono finiti a lavorare alle pompe di benzina e ci sono 17mila cassaintegrati. Non stiamo chiedendo nulla di eccezionale, vogliamo solo che ci venga riservato lo stesso trattamento che altri Governi hanno riservato alle Marche, all’Umbria e al Molise.
L’Aquila oggi e’ una citta’ fantasma, una citta’ che non c’e’. Noi le tasse le vogliamo pagare, siamo orgogliosi. Ma ci mettano nelle condizioni di pagarle.
Ci troviamo a venti giorni dal passaggio delle consegne dalla Protezione Civile e non c’e’ ancora la nuova ordinanza sulla governance. La verita e’ che io e Chiodi siamo disorientati”.