E’ il primo atto di una mobilitazione permanente, che vede in prima linea le istituzioni per chiedere al governo e al parlamento lo stesso trattamento riservato in passato ad altre popolazioni terremotate. Una mobilitazione per chiedere il mantenimento degli impegni sul fronte dei benefici fiscali, ovvero la proroga della sospensione delle tasse. (in fondo all’articolo le foto di Fabio Iuliano)
Riportiamo gli interventi della Presidente della Provincia e del Sindaco.
Stefania Pezzopane
“Lo stato di mobilitazione delle istituzioni deve rimanere fino a quando non ci sara’ il decreto con le risorse. Vogliamo essere trattati come quelle popolazioni che hanno subito analoghe tragedie. All’indomani del sisma, Bertolaso aveva pronunciato una frase significativa, definendo il terremoto che ci ha colpito come la tragedia piu’ grande degli ultimi 100 anni. Per questo occorrono strumenti adeguati. Dopo 8 mesi non possiamo essere trattati come se vivessimo un situazione di normalita’. Questo Consiglio comunale serve a far capire in quali condizioni ci troviamo. Anche il Consiglio provinciale ed i consigli comunali degli altri comuni si riuniranno nei centri storici per far capire a tutti come siamo messi”. Quando Bertolaso ha annunciato che ci sara’ un decreto per prorogare la sospensione dei tributi per tutto il 2010, ci da’ ragione nelle nostre legittime richieste. Peraltro voglio ricordare che si tratta di una sospensione dei pagamenti, non di un annullamento. Vogliamo giustizia e strumenti adeguati ha sottolineato la Pezzopane: decidano come trovare le risorse, noi siamo pronti a dare suggerimenti, riteniamo che la nostra situazione sia prioritaria rispetto all’Expo di Milano e al Ponte sullo stretto di Messina”. Domani, alle 13.30, la Presidente sara’ a Roma nella giornata di mobilitazione davanti al Parlamento, insieme ai cittadini, ai sindaci e agli altri amministratori per chiedere coerenza al Governo ed il mantenimento degli impegni assunti.
Massimo Cialente
“Venite a vedere in che condizioni stiamo lavorando. Noi vogliamo pagare le tasse – ha esordito il sindaco Massimo Cialente – ma non ce le chiedete oggi. E’ disumano tornare a pagare, come niente fosse, dal primo gennaio e poi, da giugno, cominciare a restituire, sborsando di piu’,dal momento che dobbiamo dare indietro il cento per cento in 5 anni. Ho provato a parlarne col ministro Tremonti ma non mi risponde. La cosa piu’ assurda e’ che abbiamo gia’ pronte le linee guida per la ricostruzione del centro storico ma non abbiamo gli strumenti per iniziare.
Francamente – ha aggiunto Cialente – non credo che in finanziaria si possa inserire un subemendamento. Sono rimaste due soluzioni cui appigliarci: il decreto della Protezione civile che, pero’, sta incontrando molte difficolta’ vista una certa incomprensione che si e’ venuta a creare tra la Protezione civile ed il Ministero dell’Economia, ed il decreto mille proroghe. Se non prendiamo uno di questi due treni, sara’ davvero molto pesante. E’ necessario tenere alta la mobilitazione perche’ stiamo solo chiedendo il giusto ed e’ bene spiegare al mondo che, dopo tutta l’esposizione mediatica cui siamo stati sottoposti, a passare e’ stato solo il messaggio che la citta’ sta ripartendo, mentre ora, ribadisco, come ha detto il Censis, L’Aquila e’ solo una citta’ fantasma. C’é da capire se si può contare su fondi al di la’ dello scudo fiscale, ma il discorso e’ delicato perché al Parlamento anche se non viene detto ad alta voce sono in molti che pensano che per l’Abruzzo sia stato speso fin troppo. Dico a queste persone venite a vedere in che condizioni stiamo lavorando“.
__________________________________________________________