Forse il governo non ha ben compreso quello che e’ accaduto qui il 6 aprile, altrimenti non ci dissanguerebbe in questo modo.
L’emendamento alla legge finanziaria presentato dall’esecutivo non prevede affatto la proroga della sospensione delle tasse al contrario gli aquilani gia’ da dicembre torneranno a pagare tasse e tributi. Quello che propone il governo e’ solo di posticipare a giugno la restituzione delle tasse che i cittadini non hanno versato in questi 8 mesi. Dunque torneremo a pagare subito; in più dovremo restituire tutto quello non versato a partire da giugno. Lo dovremo restituire in 60 rate al 100%. Un colpo mortale che penalizza cittadini, commercianti e imprese“.
“Quello che proponiamo e per cui ci batteremo fino a che le nostre ragioni non verranno accolte e’ di avere un trattamento uguale a quello di altri terremoti precedenti. Per Umbria e Marche fu prevista la restituzione del 40% dilazionata in centoventi rate. E questo e’ avvenuto dopo 10 anni. Noi chiediamo di essere trattati alla stessa stregua. Sono mesi che denunciamo la gravita’ della situazione, che lanciamo appelli, che reclamiamo stessi diritti gia’ accordati ad altri. Ma il governo promette, solo a parole aiuti e dilazioni, poi nei fatti confonde le carte in tavola. Né dal Parlamento giungono risposte più incoraggianti. Il dibattito parlamentare non sembra rispondere a nessuna delle promesse e delle giuste aspettative della popolazione. Siamo davvero stanchi di essere presi in giro. È ora di un’azione energica, di una mobilitazione forte di tutto il territorio.
“Per questo lunedì 7 dicembre presso l’Auditorium Carispaq (ore 10,00) ho convocato un incontro con sindaci, presidenti delle Comunita’ Montane, forze sociali e ordini professionali, parlamentati del territorio per rivendicare ancora una volta la necessita’ di accordare anche all’Abruzzo gli stessi diritti gia’ concessi all’Umbria.
Non chiediamo niente di più, ma neanche niente di meno.