Tasse: la CNA chiede gli stessi diritti per i terremotati aquilani

N.d.R. qualcuno gia’ ipotizza di pagare in 60 rate da Luglio 2010 (ovviamente il 100%). Ma perché dovremmo avere un trattamento molto peggiorativo rispetto ad altri terremoti passati? E’ un nostro diritto avere gli stessi benefici o comunque va bene qualsiasi cosa venga elemosinata? I terremotati sono tutti uguali o ce ne sono di serie A (Umbria, Marche, Molise) e di serie B (L’Aquila)?


Il governo faccia subito chiarezza sul diritto dei cittadini e delle imprese aquilane ad avere lo stesso trattamento, in materia fiscale, riservato negli anni passati alle popolazioni di Umbria e Marche. Lo affermano, in una nota congiunta, i presidenti della Cna regionale, Italo Lupo, e dell’Aquila, Giorgio Stringini, dando voce alle preoccupazioni espresse anche in sede istituzionale dagli esponenti politici di diversi schieramenti: «Numerosi parlamentari, da ultimo l’onorevole Pierluigi Mantini, hanno messo “nero su bianco” – attraverso la presentazione di emendamenti alla legge finanziaria per il 2010, attualmente in discussione alla Camera dei deputati – l’esigenza che il governo traduca in decisione, subito, il riconoscimento agli aquilani del diritto a pagare solo il 40% delle somme dovute al Fisco, e congelate in seguito al sisma del 6 aprile scorso, assegnando loro una ulteriore rateizzazione di 120 mensilita’.

Una formula, questa, che ricalca senza alcuna aggiunta le concessioni fatte dallo Stato alle popolazioni di Marche e Umbria; senza questa previsione, a partire dal gennaio prossimo, ai danni del terremoto si unira’ la beffa del pagamento senza sconti delle tasse residue».

I due dirigenti della Cna ricordano, inoltre, come gia’ nei mesi scorsi la confederazione artigiana avesse più volte sollevato pubblicamente i propri timori in ordine alla mancanza di chiarezza sull’argomento, e che di recente anche la voce di tutte le istituzioni elettive locali si sia levata chiedendo l’approvazione di misure eque: «In quella circostanza, fu lo stesso governatore Chiodi a ribadire la sacralita’ degli impegni assunti nei confronti delle famiglie e delle imprese dell’Aquila e dei centri colpiti dal terremoto a un giusto trattamento. Sulla base della parola del governo Berlusconi furono allora respinti al mittente emendamenti in tal senso durante la discussione sul decreto per le zone terremotate.

A questo punto della discussione sulla Finanziaria per il 2010, e’ appena il caso di sottolineare come, più che gli atti di fede, occorra certezza del diritto, perché il tempo delle parole e’ scaduto».

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