Continuano senza sosta i controlli della Guardia di Finanza di L’Aquila, tesi a verificare che le provvidenze pubbliche destinate dallo Stato in favore delle popolazioni colpite dal sisma del 6 aprile 2009, siano effettivamente percepite solo dai soggetti legittimati e senza sprechi.
Nei giorni scorsi i Finanzieri della Compagnia di L’Aquila, hanno segnalato all’Autorità Giudiziaria altri due “furbetti’’ che hanno indebitamente percepito il Contributo di Autonoma Sistemazione previsto dall’Ordinanza nr. 3754 della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Come è noto, si tratta di una erogazione prevista per tutti coloro che, all’indomani del terremoto ed a seguito della inagibilità di quasi tutto il patrimonio edilizio dei comuni ricompresi nel cratere sismico, aveva trovato una soluzione alloggiativa alternativa ed autonoma rispetto alle tendopoli, agli alberghi ed alle altre soluzioni offerte.
In ambedue i casi di tratta di famiglie che, anche dopo l’assegnazione di un Modulo Abitativo Provvisorio a Fossa, tra aprile e giugno 2010, si sono ben guardate dal rinunciare al C.A.S. per ben 9 mesi, percependo indebitamente quasi 7 mila euro, fino a quando non sono stati scoperti. Forse confidavano nel fatto che per esser individuati sarebbe stato necessario incrociare i dati di due Comuni diversi considerato che i M.A.P. sono situati nel Comune di Fossa mentre il C.A.S. risulta erogato dal Comune di L’Aquila.
Le ipotesi di reato sono di truffa aggravata ai danni dello Stato e di falsità ideologica in atto pubblico.
La Guardia di Finanza ha attivato gli enti competenti al recupero delle somme indebitamente percepite.