(da inabruzzo.com) In un articolo di qualche giorno fa, Antonio Gasbarrini metteva a fuoco il gravissimo problema delle migliaia di pietre artistiche o appartenenti ad edifici monumentali, abbandonate o perse in tutto il centro storico. Su questo problema c’era una denuncia alla Procura, e di recente si e’ appreso che sono state messe in moto delle indagini per capire chi ha omesso di salvare e sorvegliare un patrimonio non altrimenti recuperabile, ma soprattutto, ci auguriamo, dove sono finite le tante asportate e rubate. Le foto di Gasbarrini dimostravano chiaramente che i cumuli di pietre, in alcuni luoghi, sono assai meno alti di quanto apparissero mesi orsono: come dire, mani leste quanto impunite hanno fatto man bassa. E la citta’ colpiuta nel cuore dal sisma adesso e’ cento volte più povera.
La situazione impone almeno qualche domanda dettata dalla logica, non dallo spirito polemico. Sono mesi e mesi che stiamo tentando, insieme con altri, di indurre chi “di dovere”, come si dice in questi casi, a occuparsi delle pietre. Durante l’estate abbiamo sentito parlare soltanto di “pietre che cantano”, non di quelle della citta’ diruta. Servizi giornalistici e documenti fotografici sono stati scambiati per attacchi politici e accolti assai malvolentieri da autorita’ che amano i giornali solo quando pubblicano le loro foto, i sorrisi, le dichiarazioni di autoesaltazione e i comunicati simili alle veline del Minculpop (Ministero della cultura fascista).
Non e’ stato studiato ne’ attuato alcun intervento di tutela. Quanto alla sorveglianza del centro storico, c’e’ da complimentarsi: non solo non e’ stato scoperto neppure un ladro di pietre, ma neppure fermato un solo mezzo di quelli che per forza di cose sono stati usati: le pietre da rubare sono state chiaramente localizzate, prese di mira e portate via non in tasca o nella borsetta, bensì sicuramente su mezzi.
Non e’ che uno esce di notte, penetra nella zona rossa e si porta via (a piedi) una sola pietruzza, come i turisti al foro romano. Tutto contribuisce a scrivere una storia pessima, un aspetto del degrado anche culturale in cui sta affondando la comunita’ con tutti coloro che la dirigono e dovrebbero prima di tutto conservarne quanto e’ rimasto.