Se ne sono andati molti avvocati e commercialisti. Articolo da ilCentro.it
«Diversi professionisti hanno lasciato la citta’ almeno temporaneamente». Ad affermarlo sono i presidenti degli ordini degli avvocati e dei commercialisti che da un anno a questa parte hanno riscontrato un «esodo» di colleghi soprattutto verso la costa. Restano invece in citta’ medici ed ingegneri. A lanciare l’allarme sulla decisione di alcuni professionisti di cambiare citta’ e sede di lavoro e’ stato, nei giorni scorsi, il preside del Liceo Classico, Angelo Mancini, che ha riscontrato un evidente calo di iscrizioni della scuola per il prossimo anno (dai 150 alunni iscritti alla prima classe per l’anno in corso, il liceo e’ passato a cento per il 2010-11). Un dato che secondo il preside ha una precisa chiave di lettura: quella dell’abbandono della citta’ da parte di diversi professionisti. L’ipotesi e’ confermata, in parte, anche dai presidenti degli ordini professionali della citta’. A risentire di più del terremoto sarebbero stati soprattutto avvocati e commercialisti. Gli ingegneri, invece, sono rimasti in citta’ per partecipare alla ricostruzione e i medici solo in rari casi sono andati via, «anche perché» spiega il presidente dell’ordine, Maurizio Ortu, «i veri liberi professionisti tra i medici sono pochi: molti lavorano all’interno dell’ospedale o sono medici di famiglia legati alla Asl».
Non manca chi ha deciso di aprire anche uno studio fuori citta’, lavorando in due zone. «È quello che hanno fatto gli odontoiatri nei mesi successivi al terremoto» continua Ortu, «la maggior parte comunque adesso e’ rientrata». Diversa la situazione dei commercialisti. «Per noi il lavoro e’ diminuito, forse siamo stati tra le categorie più colpite» dice il presidente dell’ordine, Vincenzo Merlini, «per questo alcuni hanno preferito rimanere fuori citta’, soprattutto sulla costa e c’e’ anche chi non rientrera’ all’Aquila: per esempio chi e’ in odore di pensione e magari aveva gia’ una casa al mare. Bisogna anche considerare che prima che riparta l’economia della citta’ ci vorra’ del tempo». Dello stesso avviso anche
Antonello Carbonara, presidente dell’ordine degli avvocati. «C’e’ stata una flessione delle iscrizioni all’albo» dice, «soprattutto tra i giovani c’e’ la preferenza per altre citta’. Questo non significa che gli avvocati hanno abbandonato l’Aquila, ma che l’andamento del mercato costringe molti ad andar via. Dopo il terremoto in tanti hanno privilegiato il secondo studio, magari sulla costa o in citta’ più grandi. Daltra parte questo trend era stato rilevato gia’ prima del sei aprile 2009 ed e’ evidente che la situazione e’ peggiorata. Le nostre condizioni lavorative sono disagiate: c’e’ chi opera all’interno di container, chi si appoggia in altri studi, chi ha locali di fortuna». Intanto, il sindaco Massimo Cialente gia’ sta cercando soluzioni che possano rendere più «appetibile» la citta’ anche per i giovani: «Dobbiamo trovare spazi alternativi» dice, «e cercare i fondi necessari per far restare le scuole aperte anche il pomeriggio dal prossimo