A dieci mesi dal G8 dell’Aquila subisce ancora ritocchi la cosiddetta lista di nozze, l’elenco di quei monumenti gravemente danneggiati dal terremoto del cui recupero, considerato prioritario, si sarebbero dovuti far carico gli stati che hanno partecipato al vertice internazionale.
Alle parole non erano seguiti nel corso dei mesi molti fatti concreti, ma ad oggi sembra che i contributi stiano piano piano arrivando. Stando alle parole del ministro degli esteri Frattini, che venerdì a Roma ha fatto il punto sugli aiuti.
Risorse sono arrivate da Francia, Germania, Portogallo, Canada, Giappone, Kazakistan e dal Brunei, piccolo stato del sudest asiatico. Neanche un centesimo da Cina e Gran Bretagna.
Anche la Spagna e gli Stati Uniti, che appena un mese fa furono criticati dal sindaco Cialente, hanno nel frattempo fatto arrivare il loro contributo.
Complessivamente le risorse si aggirano sui 16 milioni di euro, una goccia di quei 3 miliardi e mezzo necessari secondo le stime del vice commissario ai beni culturali Luciano Marchetti.
Altri fondi provengono da alcune regioni italiane e dalle tante donazioni arrivate sui conti correnti aperti da enti e associazioni, un importante flusso di denaro che richiede ora una serie di scelte su come ricostruire. Considerando che ad oggi, e’ malapena ultimata l’imponente opera di messa in sicurezza.
Grazie alle adozioni internazionali, saranno recuperati palazzo Ardinghelli, la chiesa delle Anime Sante di piazza Duomo, che ha riportato ingenti danni soprattutto alla ottocentesca cupola del Valadier, la chiesa di San Biagio e dell’antistante oratorio di San Giuseppe dei Minimi e il Castello cinquecentesco.
“Presto sara’ pronta una lista aggiornata, anche alla luce delle nuove adesioni che si sono registrate di recente. La trasmetterò io stesso al commissario Chiodi” ha detto il capo della Farnesina.