da ilCentro.it
Pratiche congelate in attesa di risolvere il pasticcio provocato dall’aggiornamento, operato dalla Regione, del prezzario relativo alle fibre di carbonio usate per i rinforzi strutturali degli edifici. Uno stop, per le case B e C, fortemente contestato dal Comune.
La decisione di congelare le pratiche in itinere, sia quelle in attesa del contributo definitivo che le altre ancora sotto esame, e’ stata presa dalla Struttura tecnica di missione, diretta da Gaetano Fontana, che parla di una pausa necessaria in attesa di una regolamentazione definitiva che dovrebbe essere emanata al più presto. Ma per il Comune, in sintonia con le dichiarazioni dell’O rdine degli ingegneri, si tratta di «una decisione infausta, che va rivista».
«Il Comune dell’Aquila» afferma l’assessore alla Ricostruzione, Pietro Di Stefano,«aveva gia’ segnalato lo scorso mese di giugno tutte le lacune contenute nel prezzario regionale che risale all’a nno 2000. A luglio 2009 e’ arrivato un aggiornamento che ha riguardato, però, solo alcune voci, senza tener conto delle novita’ tecnologiche che la ricostruzione di una citta’ terremotata impone. La Regione non si e’ posta il problema delle fibre di carbonio che pure era stato più volte segnalato. Solo a febbraio, quando ormai era scaduta anche l’ultima proroga per la presentazione delle domande di contributo per le riparazioni delle case B e C, la Regione ha deciso di rivedere quel prezzo, attestato intorno a 1.200 euro al metro quadro, quattro volte più alto del valore di mercato. Una rivisitazione tardiva che ora rischia di paralizzare il recupero delle case B e C, gia’ partito in forte ritardo. Uno scivolone, imputabile esclusivamente alla Regione, a cui si può ovviare senza penalizzare i cittadini che aspettano di poter rientrare nelle loro case. Il modo migliore per uscirne» spiega «e’ quello di mantenere il contributo inalterato e di utilizzare i soldi in più per eseguire un numero maggiore di rinforzi strutturali, naturalmente documentati da varianti in corso d’opera. Ma e’ necessario produrre un atto sovraordinato ed e’ quello che avevamo gia’ chiesto nell’incontro avuto giorni fa in prefettura».
Una soluzione condivisa anche dal presidente dell’Ordine degli ingegneri Paolo De Santis che aveva segnalato a Fontana, nonché al commissario per la ricostrizione Gianni Chiodi, al vice commissario Massimo Cialente, a Fintecna, Reluis e Cineas, una lunga serie di criticita’. «Viene da chiedersi dov’e’ il governo della Regione» aggiunge ancora Di Stefano. «In ballo c’e’ l’avvio dei lavori nei condomini B e C. Fermare le pratiche per le parti comuni (il ricalcolo del contributo relativo alle fibre di carbonio) significa bloccare anche i lavori di ogni singolo appartamento. Insomma, un disastro!».
Una situazione che penalizza tutte le pratiche ancora in itinere. Nel mirino, in particolare, le domande relative a oltre un migliaio di condomini. Finora sono stati rilasciati 6.171 contributi definitivi, su un totale di 8.892 pratiche B e C presentate. Sono, invece, appena 267 le domande inoltrate per la ristrutturazione di case E.
«Quest’ultime sono pochissime perché siamo ancora in attesa dell’o rdinanza che dovrebbe contenere anche la proroga dei termini, dal sei aprile al 31 dicembre, per la presentazione delle pratiche» aggiunge Di Stefano. «Ma anche per le E il prezzario non contempla tecnologie innovative, mentre alcuni costi sono decisamente più alti del normale. A questo punto chiediamo alla Regione l’adozione di un prezzario per la ricostruzione. Un prezzario che tenga conto di interventi e lavorazioni legati alle nuove tecnologie che l’a nticipata normativa sismica consente di utilizzare». Una proposta condivisa anche dagli ordini professionali.