Sedotti e abbandonati: un flop la “Lista di nozze” del G8

Ad otto mesi dal terremoto che ha sconvolto l’Aquila, solo 10 dei 45 monumenti elencati in quella che il premier Berlusconi battezzò la “Lista di nozze”, distribuita anche al G8 ai Grandi della Terra, hanno trovato un donatore certo.

I più generosi fino ad oggi si sono dimostrati i russi, disposti a contribuire fino ai 9 milioni di euro per riparare PALAZZO ARDINGHELLI e la chiesa di SAN GREGORIO MAGNO. Oltre alla Russia c’é la Francia, che ha confermato 3,2 mln per la CHIESA DELLE ANIME SANTE (la convenzione e’ alla firma dei governi); poi il Kazakistan, che ha fatto arrivare 1,7 mln per il complesso monumentale e la chiesa di SAN BIAGIO DI AMITERNUM; i tedeschi, che daranno 3,2 milioni per la chiesa di Onna, (un ‘fuori lista’).

Per il resto, gli spagnoli stanno preparando la lettera di intenti per un loro contributo – non si sa di quanto – alla riparazione della FORTEZZA SPAGNOLA.

In aggiunta ci sono le donazioni italiane: a cominciare dal ministero dei lavori pubblici che dara’ 20 milioni di euro per il restauro della parte strutturale di SAN BERNARDINO insieme con il Monte dei Paschi di Siena disposto a finanziare fino a 5 milioni di euro per il recupero della parte decorativa della chiesa.

La Camera dei Deputati ha raccolto 1,2 milioni per PALAZZETTO NOBILI, Federcasse dovrebbe offrire 5 milioni per PALAZZO E TORRE MARGHERITA, sede del comune. E ancora: al TEATRO COMUNALE andranno i fondi raccolti da Bruno Vespa (1mln) e quelli dei Cavalieri del Lavoro (1 mln); alla CHIESA DI SAN MARCO 1,2 mln della Regione Veneto che si spera continui poi a sostenere i lavori.

La millenaria basilica di SAN CLEMENTE A CASAURIA si restaurera’ infine (l’accordo e’ stato gia’ siglato al ministero dei beni culturali) con 1,5 ml forniti dalla fondazione Pescaraabruzzo insieme con il World Monument Fund.

Per la splendida abbazia di Collemaggio, dopo il puntellamento e la copertura provvisoria in plexiglas finanziata dalla Protezione civile (1,5 mln di euro) c’é una donazione della Cassa di Risparmio (200 mila euro); 1,2 milioni sono arrivati infine per il conservatorio dal disco inciso all’indomani della tragedia da tantissimi artisti italiani.

Nel complesso, i lavori per il ripristino di tutti e 45 i monumenti in lista sono stati valutati intorno ai 450 milioni di euro. Tutti i progetti di restauro, anche se finanziati da Stati esteri, saranno redatti insieme con lo staff italiano e realizzati da imprese italiane o europee sempre in ottemperanza però con le normative italiane per il restauro dei beni culturali

La ‘lista’ é comunque solo una parte. Per restaurare il patrimonio, servono 3 miliardi di euro spalmati in dieci anni di lavoro, dice il sub commissario Luciano Marchetti. Una situazione difficile per i soldi, che dopo 8 mesi  sono ancora in gran parte solo promesse. Difficile per la logistica, con i cantieri affastellati, le strade ancora in parte con le macerie da rivedere per il recupero dei restauri, lo scempio concentrato su un territorio relativamente limitato. Difficile persino per la mancanza di risorse umane, con una squadra di soli venti tecnici al servizio del vice commissario.

Il conto di questi primi otto mesi e’ molto più ridotto: al sub commissario sono arrivati 20 milioni della protezione civile e 2 milioni di fondi ordinari dal ministero dei beni culturali (ai quali si dovrebbero aggiungere 4 milioni di euro di fondi Fas e 5 milioni dai poli museali). Oltre ai 12 milioni per il progetto ‘una chiesa per Natale’, che sono in arrivo.

Il segretario della Uil Beni Culturali Gianfranco Cerasoli (membro anche del consiglio superiore dei beni culturali) chiede una legge speciale con risorse aggiuntive e punta il dito sugli appalti per le chiese preoccupato per alcuni ribassi troppo forti, fino al 28-29%. “In alcuni casi non abbiamo assegnato”, rassicura Marchetti. Per chiedere al governo che trovi le risorse, se necessario anche con una tassa di scopo per il restauro del patrimonio, hanno lanciato insieme un appello 7 ex ministri della cultura, da Alberto Ronchey a Rocco Buttiglione, da Giovanna Melandri a Antonio Paolucci e Walter Veltroni, appello rimasto finora senza seguito. In questi mesi si e’ comunque lavorato sodo. Le Chiese puntellate sono circa il 50 per cento e grazie ai soldi della protezione civile i debiti con le imprese sono stati pagati.

Da fare resta tantissimo ma le soddisfazioni non sono mancate, dice il sub commissario, che cita la riapertura con una copertura provvisoria di Collemaggio, la copertura delle Anime Sante, le chiese che hanno potuto accogliere i fedeli a Natale. Oltre ai recuperi, anche a distanza di mesi: dentro Santa Maria Paganica, racconta, e’ stata appena recuperata miracolosamente una tela di Damini. A breve ci sara’ il passaggio di testimone: la protezione civile lascera’ il ruolo di commissario al presidente della Regione Abruzzo e il governatore dovra’ scegliere se riconfermare Marchetti vice per i beni culturali. Lui intanto ha fatto il piano per il 2010, con una richiesta di finanziamento di 60 milioni. Primi obiettivi, la riapertura anche parziale della Chiesa delle Anime Sante (bisogna mettere in sicurezza l’abside) e la copertura di Santa Maria Paganica con una struttura particolare realizzata “con materiali di sintesi che hanno la stessa sagoma dell’acciaio e un peso molto inferiore”. Tecniche di alto livello, come e’ stato per il ‘cappellone blu’ che ora protegge le Anime Sante. Anche se le risorse sono quelle che sono.