Da ilcentro.it leggiamo che la sospensione dei tributi ci sara’ fino a settembre 2010, ma riguardera’ solo i lavoratori autonomi ed escludera’ cassintegrati, dipendenti e pensionati, e la maggior parte delle aziende. Nessuno sconto, nessuna concessione.
Potremmo dire che avevamo visto giusto, nel commentare le prime informazioni fornite da Bertolaso in conferenza stampa. Ma non e’ così, e’ molto peggio di quanto avessimo intuito. Non e’ un tradimento. E’ uno schiaffo reale ad una citta’ ed un popolo gia’ a terra, che la coppia B2 non ha alcun interesse a far rialzare. Umiliati, nel senso più dispregiativo della parola. Quanto sta per decidere il parlamento e’ la massima offesa ad una cittadinanza che in questi mesi ha gia’ sopportato molto di più di quanto avrebbe dovuto.
Il probabile risultato di una condizione di servilismo e fiducia mal riposta, delle istituzioni locali e tanti cittadini. Cialente Pezzopane e Chiodi, se avessero ancora un minimo di orgoglio, si dimetterebbero immediatamente, insieme a tutte le rispettive giunte. Nessun atto simbolico, dimissioni da presentare a Napolitano, da ritirare soltanto se il governo garantira’ per iscritto gli stessi diritti di altri terremotati vicini, nel tempo e geograficamente.
Anche se si avvicina il Natale, a L’Aquila c’e’ poco da perdonare e molto da protestare. Il caso L’Aquila deve essere riportato all’attenzione nazionale, dal capo dello stato agli italiani tutti, che nell’informazione controllata che ricevono hanno tutt’altra idea di come e dove si viva oggi in citta’, e della ricostruzione della stessa.
Un provvedimento che non deve passare in parlamento. Gli aquilani, per una volta, dovrebbero essere uniti in questa richiesta, perché persa questa battaglia di semplice “equita’”, le prossime non varra’ nemmeno la pena provarci.