Tasse: le prime reazioni sdegnate dei politici

Le reazioni di Pezzopane, Cialente, De Matteis, Di Pietro, D’Alessandro (IDV), Lolli, Verini, Giorgi

PEZZOPANE, NECESSARIA SERIA MOBILITAZIONE

La presidente della Provincia dell’Aquila, Stefania Pezzopane, invita, circa il decreto ‘milleproroghe’, ad una ”mobilitazione istituzionale seria e netta”. ”Nessuno dica – aggiunge – che si sta facendo politica. Si sta solo difendendo un territorio a cui avevano fatto delle promesse che non si stanno mantenendo”. ”La sospensione – spiega – e’ necessaria per evitare il declino inarrestabile di questo territorio. E’ assurda, invece questa divisione dei cittadini tra chi potra’ avere una sospensione e chi no”.

Provincia e Comune dell’Aquila pertanto decidono di andare avanti con la mobilitazione. ”Avevano detto che non serviva – conclude Pezzopane – Ma ora ci rendiamo conto che e’ necessaria, indispensabile. Sara’ seria e partecipata e durera’ finche’ non avremo avuto quanto promesso. Sino ad ora non abbiamo protestato e questo e’ stato il risultato”.

DE MATTEIS A NAPOLITANO, NON FIRMI

”L’immagine che si cerca di far passare in queste ore, secondo la quale i provvedimenti del Governo a favore delle popolazioni terremotate abruzzesi siano esaustivi ed avanzati, rischia di produrre ulteriori danni”. E’ quanto ha affermato il vice presidente del Consiglio regionale d’Abruzzo, Giorgio De Matteis, che ha aggiunto: ”Nonostante le rassicurazioni che ci erano state fornite, tutto e’ scivolato nel decreto ‘milleproroghe’ che, oltre ad apparire carente di coperture finanziarie, e’ incostituzionale perche’ interessa solo i lavoratori autonomi, senza tener conto di cassaintegrati, pensionati e precari”. De Matteis ha, quindi, rivolto un invito caloroso al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, affinche’ non firmi il provvedimento destinato a creare solo discriminazioni sociali. L’appello stato raccolto da tutti i capigruppo in Consiglio regionale che hanno sottoscritto un documento inoltrato al Quirinale. Il vice presidente del Consiglio, si e’ poi soffermato sulla zona franca urbana: ”Un riconoscimento sancito da una legge dello Stato e che la UE aveva gia’ incoraggiato fin dal giugno scorso. Ora, giungono notizie di problemi sollevati in sede di Ministero per l’Economia. Ci auguriamo che si tratti di notizie false e che non creino ulteriori problemi ai tanti che gia’ stiamo vivendo”. ”E’ necessario – ha esortato De Matteis – che venga velocizzata la procedura da inoltrare alla UE. Non comprendo come mai il Sottosegretario alla Presidenza, l’abruzzese Gianni Letta, non abbia ancora provveduto a garantire le risorse necessarie. Ma noi saremo vigili, tanto e’ vero che stiamo intensificando, anche in queste ore, le iniziative per raccogliere le firme in diversi punti della citta”.

CIALENTE, DELUSO DAL GOVERNO E DIMENTICATO DAL DECRETO

Il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, si sente tradito per l’ennesima volta. Nel decreto ricostruzione il suo nome non compare come vice commissario del presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, che dal primo gennaio 2010 dovrebbe subentrare a Guido Bertolaso. Il capo Dipartimento della Protezione civile ed il suo staff lasceranno il posto ai poteri locali. ”Ma quali poteri locali – esclama Cialente -. Io non sono neanche presente nel decreto, come non e’ presente la tanto declamata Unita’ di missione che avrebbe dovuto affiancare il commissario Chiodi”. E dire che, se la ricostruzione vera non e’ partita, se ancora non c’e’ chiarezza sulla compilazione ed il cammino delle pratiche, se le macerie dopo oltre otto mesi dal sisma sono tutte li’ in bellavista, molti lo avevano attribuito proprio al mancato coinvolgimento del Sindaco della citta’ capoluogo. L’unico ad avere il polso, ormai flebile, del territorio. A conoscerne le criticita’ e le potenzialita’. Tradito Cialente, non una, ma mille volte. Dal Governo, appunto, ma anche dal suo stesso Consiglio comunale che non ha avuto forza e capacita’ di sostenersi e sostenerlo in una battaglia per la vita in cui fondamentale sarebbe stata la collaborazione, umana ma anche politica. Ecco, dunque, che non gli si puo’ dar torto quando dice che e’ stanco ”di trovarsi in mezzo alle beghe di parte del Governo contro la Protezione civile, di parte dell’Assise comunale che deleggittima l’altra”

DI PIETRO, SOSPENSIONE E’ ENNESIMA BUGIA GOVERNO

”Le bugie del Governo hanno le gambe corte. La vicenda degli aiuti per le vittime del terremoto in Abruzzo e’ grave e dimostra, ancora una volta, che l’Esecutivo continua a vendere fumo alle spalle dei cittadini abruzzesi”. E’ il commento di Antonio Di Pietro, Presidente dell’Italia dei Valori, all’annuncio di Bertolaso che solo le categorie a rischio potranno beneficiare della proroga della sospensione del pagamento delle tasse.

”E’ la solita presa in giro – spiega Di Pietro – infatti, nella bozza di decreto e’ scritto che le categorie a rischio sono solo i titolari di reddito di impresa o di lavoro autonomo. Per Berlusconi i lavoratori, i cassaintegrati, i precari, i pensionati che sopravvivono con poche centinaia di euro al mese, con la casa distrutta e con i figli disoccupati non sono categorie a rischio”. ”Insomma, anche in questo caso – aggiunge Di Pietro – sul pagamento delle tasse per gli aquilani, Berlusconi si pone al di sopra della legge e della Costituzione. Per questo Governo – prosegue Di Pietro – i cittadini aquilani non hanno la stessa dignita’ sociale e non sono uguali di fronte alla legge rispetto a tutte le altre popolazioni terremotate che hanno beneficiato di anni di sospensione nel pagamento delle tasse e di anni per poterle restituire. Devono arrangiarsi e pagare le tasse per finanziarie il ponte sullo Stretto di Messina o le centrali nucleari. L’Italia dei Valori – conclude il leader dell’IdV – e’ pronta ad assumere a livello locale e parlamentare le iniziative piu’ forti di protesta per impedire che Berlusconi consumi questo ennesimo scempio”.

VERINI, CONSIGLIERI PDL SI DIMETTANO CONTRO TREMONTI

”Il decreto sulla proroga dei benefici fiscali, cosi’ come pare delinearsi, vale a dire solo in favore delle partite Iva, e’ assolutamente iniquo e inadeguato. Si arriva al paradosso che il datore di lavoro avra’ i benefici fiscali, il suo dipendente no”. E’ quanto afferma il consigliere dei Liberaldemocratici al Comune dell’Aquila, Enrico Verini, che aggiunge: ”Nel Consiglio comunale in cui affrontammo la questione, dissi che avrei atteso i fatti (il decreto stesso), e dopo avrei valutato l’atteggiamento da assumere. Ebbene saro’ consequenziale e non mi rimangero’ la parola data. Saro’ al fianco della giusta protesta di tutti i miei concittadini, affinche’ questo orribile provvedimento venga cambiato, e mi appello a Berlusconi, assente ieri nel Consiglio dei ministri, perche’ non lasci la nostra sorte nelle sole mani di Tremonti, che si sta dimostrando poco sensibile, per non dire di peggio, nei confronti della nostra realta”’.

Per Verini ”serve un segnale politico forte anche da chi, come me, simpatizza per il PdL, per cui proporro’, nel Consiglio comunale di lunedi’, la sospensione e, se necessario, le dimissioni di tutti i Consiglieri PdL, in disaccordo con Tremonti, come segno di protesta e come atto per richiamare Berlusconi a rivedere questa situazione”.

Verini, infine, propone di fissare una soglia, 30.000 euro, al di sotto della quale vengano applicati, per il 2010, i benefici fiscali e al di sopra della quale, mantenere un regime ordinario. ”30.000 euro per tutti, senza distinzioni incomprensibili, per permetterci di risalire la china”

LOLLI, su tasse provvedimento incostituzionale

C’é preoccupazione da parte del parlamentare aquilano del Pd, Giovanni Lolli, alla luce della discussione sul provvedimento, contenuto all’interno del decreto milleproroghe, che conterra’ le indicazioni sulle agevolazioni fiscali per il prossimo anno per i terremotati. “E’ un provvedimento incostrituzionale – spiega Lolli – perché appare evidente che riguardi solo determinate categorie professionali. Secondo le indicazioni preliminari la proroga non riguardera’ lavoratori dipendenti, pensionati e cassintegrati, ma solo i lavoratori autonomi. Da che mondo e’ mondo una legge fiscale può fare distinzioni di reddito ma non di categoria”. L’invito e’ alla mobilitazione civile, ma coesa. “E’ il momento di fare sentire la nostra voce – ha detto Lolli – perché questo decreto ancora non promulgato dal governo possa arrivare con le modifiche appropriate”. “Il governo e le amministrazioni pubbliche parlano con gli atti – ha proseguito Lolli – noi siamo stati inondati invece di chiacchiere e ogni volta che arriva un atto scopriamo che il documento e’ molto diverso dalle parole. Ci avevano promesso un anno di proroga per quanto riguarda le tasse e invece scopriamo che ci sono agevolazioni fino a fine settembre e probabilmente solo per l’Irpef”

IDV, PRESI PER I FONDELLI. CHIODI DA CHE PARTE STA?

”Il Presidente Chiodi, martedi’ 15 dicembre, nel corso dei lavori di Consiglio regionale, ha interrotto la votazione sul Centro Oli di Ortona per annunciare solennemente all’Assemblea legislativa la decisione assunta dal Governo nazionale di prorogare la sospensione delle tasse nei comuni terremotati fino al 30 novembre 2010. Dal suo scranno ha fisicamente sbandierato una copia del decreto, quasi fosse un trofeo conquistato; ha trovato il tempo per rimproverare gli uomini di poca fede, concludendo che ‘Berlusconi e’ persona seria che mantiene gli impegni con gli abruzzesi’. Senonche’ ieri e’ arrivata la sorpresa natalizia: siamo di fronte al nulla, ci aspettiamo il peggio a fine anno!”. Lo sostiene il vicepresidente dell’Italia dei Valori in Consiglio regionale d’Abruzzo, Cesare D’Alessandro, che aggiunge: ”La certezza della beffa subita ce l’ha data Bertolaso, uomo di governo, commissario all’emergenza e prima ancora persona molto bene informata.

Praticamente ci ha detto che il ‘bon fieu’ ci ha preso per i fondelli, non c’e’ bisogno di traduzioni, ne’ di commenti”.

”Questo Governo – insiste D’Alessandro – sta facendo partecipare gli aquilani a una specie di roulette russa.

Siamo difronte a un modo di governare l’emergenza del terremoto, fatto di inaccettabili rimpalli, rinvii, promesse, smentite”. E infine: ”Caro Chiodi, sotto Palazzo Chigi ci sono andati Cialente e Pezzopane, accompagnati dai parlamentari e consiglieri regionali del centrosinistra perche’ non si fidavano e non si fidano di questo Governo.

Sara’ il caso, se vogliamo giustizia per L’Aquila, i suoi lutti e le sue ferite, che ci andiamo insieme cosi’ tutti capiranno da che parte stai!

GIORGI, COSI’ SI COLPISCONO I CORAGGIOSI

”Nessuno e’ nella posizione di poter pretendere nulla in un momento in cui la crisi economica del Paese e’ ancora molto presente, pero’ non possiamo accettare che un provvedimento tanto voluto, cercato e annunciato a gran voce da tutti, Protezione Civile compresa, si riveli nella realta’ solo una parziale conferma di quanto promesso. Gli autonomi e i titolari di reddito d’impresa, sotto a 200 mila euro, vanno giustamente sostenuti ed aiutati, ma gli altri, i dipendenti, i cassaintegrati e quegli imprenditori che hanno fatto di questa citta’ martoriata il loro campo di battaglia, quelli non possono e non devono starsene a guardare”.

Interviene cosi’ l’assessore al Lavoro della Provincia dell’Aquila, Ermanno Giorgio, sul problema tasse. ”Oggi molti degli imprenditori aquilani, quelli che fatturano piu’ di 200 mila euro – spiega Giorgi – non solo non hanno ricevuto un ulteriore periodo di proroga delle tasse ma, cosa ancor piu’ grave, non hanno ricevuto quell’apprezzamento che la politica nazionale e locale avrebbe dovuto riconoscergli per il solo fatto di essersi rimessi in gioco, molti attingendo ai propri risparmi, dopo il 6 aprile”. E ancora: ”Allo stesso modo non si possono non considerare i dipendenti ed i cassaintegrati, persone che ancora oggi vivono il disagio di alloggiare lontani dalle proprie case e dai propri affetti. Persone che hanno dato al Paese intero l’esempio di come si resiste, si combatte e si lavora”. ”La politica non c’entra in questi ragionamenti – ammonisce – cosi’ come non si puo’ e non si deve cadere nell’errore di richiamare altri terremoti, altre tragedie, altre morti quali esempi di concessioni di maggior favore. Si deve solo far comprendere a chi detiene il potere di rivedere il testo del provvedimento approvato il 17 dicembre in Consiglio dei Ministri”

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