La notizia del possibile trasferimento delle competenze dei Servizi Politiche Culturali e Beni Culturali dalla sede dell’Aquila a quella di Pescara ha messo in allerta i Consiglieri regionali del Partito Democratico Giovanni D’Amico e Giuseppe Di Pangrazio, che hanno nuovamente interrogato il Presidente della Giunta regionale e l’Assessore Carpineta, affinché chiariscano nel merito la notizia.
“Chiediamo se e’ vero – incalzano i Consiglieri – che, in base alla proposta di riorganizzazione della Direzione Sviluppo del Turismo e Politiche culturali, si intende trasferire molte delle competenze dei Servizi Politiche Culturali e Beni Culturali dalla sede dell’Aquila a quella di Pescara, lasciando a L’Aquila le sole, minime, competenze relative ai fondi regionali, cioe’ una percentuale marginale dell’intero comparto culturale. Nel caso in cui ciò sia confermato – proseguono D’Amico e Di Pangrazio – chiediamo se davvero questa Giunta intenda portare avanti una tale proposta.”
Gia’ a seguito della delibera di Giunta regionale del 9 febbraio 2009 n. 31, con la quale si procedeva al riordino delle Direzioni Regionali, i Consiglieri D’Amico e Di Pangrazio avevano evidenziato il serio rischio che alcune Direzioni e interi Servizi della Regione venissero spostati dalla sede istituzionale dell’Aquila a quella di Pescara, producendo inefficienze dal punto di vista organizzativo e gestionale, nonché ledendo le funzioni del Capoluogo di Regione.
Ora la notizia del possibile trasferimento dei Servizi della Direzione Cultura dalla sede dell’Aquila a quella di Pescara non fa che confermare tale rischio. “Chiediamo al Presidente della Giunta e all’Assessore Carpineta – proseguono D’Amico e Di Pangrazio – di spiegare le ragioni di una simile scelta, una scelta che spoglia di competenze e attivita’ la sede dell’Aquila e che si pone in assoluto contrasto non solo con quanto previsto dall’art. 43, comma 2, dello Statuto, ma anche e soprattutto con la urgente necessita’, riconosciuta a quanto pare solo a parole da questa Giunta, di sostegno alle attivita’ lavorative ed alla ripresa socio-economica dell’Aquila a seguito del sisma del 6 aprile.