L’emergenza non e’ finita, ed in molti vorrebbero avviare la ricostruzione degli edifici B e C, anche perché per loro non sono stati previsti censimenti o abitazioni temporanee (se non qualcosa ultimamente); le loro abitazioni secondo il governo sarebbero state agibili entro 30 giorni, lo ricordate? Visti i ritardi nella ricostruzione di questi edifici, per “accelerare i tempi” si e’ passati dall’iniziale approvazione della richiesta, da parte del comune ed entro 1 mese, anche con il silenzio/assenso, al successivo utilizzo di Fintecna, Reluis e Cineas per lo smaltimento delle pratiche da gestire.
Per “accelerare” i tempi, e’ stato comunicato di avviare i lavori con il fantomatico “contributo provvisorio”, per il quale più volte abbiamo consigliato di fare attenzione, perché solo il definitivo avrebbe dato certezza sui finanziamenti concessi. Ed i tempi reali di approvazione si sono allungati fino ad un massimo di 2 mesi con questa nuova modalita’.
Per “accelerare” i tempi, e’ stato comunicato di chiedere il “finanziamento agevolato”, per avere subito un 25% di anticipo (“Ricostruzione: finanziamenti agevolati, il comunicato e la modulistica”), senza spiegare bene di cosa si tratti e perché tanti cittadini non dovrebbero, se nelle loro facolta’, richiedere il contributo diretto.
Ed a fine ottobre, dopo ordinanze, indirizzi operativi e linee guida varie, un prezzario regionale aggiornato, chiarimenti ecc.ecc., la ricostruzione degli edifici B e C e’ in questo stato:
FINTECNA: 4200 pratiche protocollate
ReLUIS: ne ha ricevute 3.117; 1.978 sono state evase con il seguente esito:
– 1.359 pratiche hanno avuto esito positivo (circa il 70%)
– 619 pratiche: sono state richieste integrazioni (circa il 30%)
CINEAS: ha assegnato n. 1.330 pratiche (a professionisti collegati in rete)
Sul totale esaminate (n. 900) solo n. 200 pratiche sono state ritenute congrue, mentre n. 700 sono state ritenute non congrue, con richiesta di integrazioni.
Per i dettagli e le contraddizioni che hanno portato a questo risultato, si leggano gli articoli in basso, in cui sono riportare due note del presidente dell’ordine degli Ingegneri dell’Aquila, molto esplicative.
Noi ci chiediamo: per “accelerare i tempi”, perché non riflettere un pò di più prima di prendere decisioni affrettate? Pianificando e controllando nel tempo lo stato di avanzamento delle attivita’ e lavori, intervenendo con le correzioni necessarie prima di arrivare ad uno stato di stallo come quello indicato ?
Ma soprattutto: quanto sta accadendo, e’ un puro caso di inefficienza o e’ dovuto ad un disegno ben preciso, dovuto alla mancanza dei fondi necessari per la ricostruzione, che porta ad inventarsi modalita’ e procedure complesse ed articolate per far avviare ugualmente i lavori, portando i cittadini a scelte che potrebbero rilevarsi completamente errate ? E non solo economicamente, ma anche con particolare riguardo alla sicurezza degli edifici, lì dove non fossero inseriti nei progetti dei lavori di adeguamento sismico solo per il timore che non siano approvati.
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