Piatto ricco…mi ci ficco, ovvero l’inutilità dei certificati antimafia

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Da www.terranews.it del 20 ottobre, di  Angelo Venti

Post terremoto: “Piatto ricco mi ci ficco”. Mafie e criminalita’ organizzata non potevano mancare l’appuntamento: finora sono diverse le ditte con legami pericolosi pizzicate nei cantieri e finite nella rete delle forze dell’ordine.Si e’ iniziato con il ritirare i certificati antimafia all’abruzzese Impresa Di Marco e alla campana Fontana costruzioni. Poi e’ toccato alla siciliana Icg, ditta subappaltatrice della Edimal-Gran sasso scarl, societa’ composta dalla Taddei spa e dalla Impresa costruzioni Giuseppe Maltauro spa. Quello di Taddei, imprenditore aquilano, e’ un gruppo di almeno nove societa’ che ha registrato una crescita improvvisa quanto strepitosa e che si e’ aggiudicato oltre 50 milioni di euro, tra l’altro per i lavori del Progetto Case più inutili e costosi.


Ora polizia, carabinieri e finanza hanno denunciato altre 4 ditte: due risultano appaltatrici, le altre sub appaltatrici, a testimonianza che le maglie dei controlli per gli appalti sono abbastanza larghe.

I primi nodi cominciano così a venire al pettine. Tutto lascia prevedere che nelle prossime settimane, grazie ai controlli che stanno effettuando senza sosta gli uomini di tutte le forze dell’ordine, si assistera’ ad una nuova ondata di denunce contro altre imprese, in attesa dell’impennata prevista con l’inizio – se mai iniziera’ – della cosidetta ricostruzione pesante.

Ormai risulta evidente che a spianare la strada alle infiltrazioni sono state le provvidenziali strategie messe in atto proprio dal Dipartimento della Protezione civile. Lo schema e’ lo stesso adottato in questi anni per i Grandi eventi, schema gia’ molto discutibile ma che in Abruzzo viene applicato in maniera molto più massiccia e con l’impiego di una quantita’ enorme di denaro: appalti per centinaia di milioni di euro sono regolati con ordinanze del Dipartimento, aggirando così tutti i vincoli della legislazione ordinaria. Dipartimento che ha anche il potere di agire in “deroga” praticamente a tutto: piani regolatori, piani paesisitici e, ovviamente, anche alle stesse leggi che regolano gli appalti. La parolina magica invocata per agire spediti e indisturbati e’ sempre quella: emergenza.

Con l’aumentare delle denunce e del numero delle ditte sospette, quindi, a finire sotto accusa e sempre più l’operato del Dipartimento di Protezione civile. Ma ad “aiutare” le infiltrazioni di ditte colluse e’ anche il governo che con decreto ha disposto “L’aumento dei lavori da cedere in sub appalto fino al 50%, a fronte – ricordano i professionisti aquilani del Colletivo 99 – del 30% previsto dalle legge 163 del 2006 del codice dei contratti pubblici“.

Quello messo in piedi per la realizzazione del Progetto Case, che prevede la costruzione di oltre 4.500 nuovi alloggi, e’ un sistema che andrebbe indagato a fondo. Le gare per gli appalti sono gestite in maniera molto accentrata, praticamente decide solo la Protezione civile, e sembrano fatte su misura per consentire l’aggiudicazione a un ristretto numero di imprese. Poi, la possibilita’ di subappaltare oltre la meta’ dei lavori consente di scegliere, senza gara alcuna e per chiamata diretta, la ditta subappaltatrice. E se si tiene conto dei tempi ristretti e dell’assenza di controlli sulle ditte fornitrici si ha la misura della facilita’ di infiltrazione nei lavori da parte di ditte in odor di mafia o colluse. Ad esempio, anche la fornitura di infissi per migliaia di nuovi alloggi non e’ soggetta a gara.

Sulle modalita’ di assegnazione di appalti e subappalti rischia di aprirsi una nuova falla: la ditta aggiudicatrice può cedere parte dei lavori comunicando all’appaltatore – cioe’ alla Protezione civile – i nomi dei subappaltori, ma l’appaltatore deve anche comunicare l’accettazione del sub appalto: questo non sarebbe sempre accaduto, o almeno non sarebbe avvenuto prima dell’inizio dei lavori in cantiere. Un errore procedurale che non sarebbe ancora coperto da nessuna ordinanza di deroga alla legge ordinaria, e che potrebbe far cadere tutto il castello di appalti e sub-appalti.