Dati censimento fabbisogni abitativi – il Comune cambia rotta, è tornato Bertolaso

2 settembre

Finalmente abbiamo una risposta alla domanda che ci eravamo posti: “Cosa fara’ il Comune”, in seguito alla conferma dei dati avuti con il censimento di agosto. Come in tutti gli altri casi, il Comune dell’Aquila non fara’ niente.

E’ vero che nei giorni scorsi Cialente aveva abbozzato una qualche idea per sistemare gli aquilani, case mobili, che tutti siano vicino alla citta’, non si può pensare a spostamenti giornalieri da Teramo ecc.ecc. Forse, qualche aquilano ha anche sperato che questa volta, dati i numeri del censimento ed a quasi 5 mesi dal 6 aprile, durante l’assenza di Bertolaso, i nostri rappresentanti politici avessero avuto il tempo di comprendere e predisporre un piano adeguato per avviare la rinascita di questa citta’, da proporre con convinzione e senza mezzi termini nelle riunioni relative.

Ma, oggi, e’ tornato Bertolaso, subito dicendo: “Entro il 6 settembre chi ha la casa dichiarata agibile dovra’ lasciare le tendopoli; per circa 18.000 persone ci saranno le nuove case antisismiche e il resto lo metteremo negli alberghi, nei residence e anche negli alloggi che hanno ospitato i grandi della terra, come aveva gia’ annunciato il presidente del consiglio Silvio Berlusconi”. Quanto ai tempi dei lavori per la costruzione delle abitazioni antisismiche, Bertolaso ha ribadito che “a dispetto delle critiche siamo nel rispetto dei programmi” (n.d.r. ovvero entro fine novembre o dicembre per completarle tutte).


Guido BertolasoE poi l’ennesimo cerotto, altri 500 appartamenti bilocali per un investimento complessivo di circa 40 milioni di euro, in modo che tutti coloro che hanno avuto la casa dichiarata inagibile possano essere ospitati nelle strutture. Quando ? Entro fine dicembre per quest’ultimo lotto.

Ma i numeri del censimento (limitato a zona rossa, edifici E, F ed universitari) non parlavano forse di 36.352 persone ?. E dal censimento sono escluse le abitazioni B e C, inagibili anche esse,  per le quali, dato lo stillicidio di ordinanze ed indirizzi operativi, spesso in contraddizione, i lavori sono per lo più all’inizio se avviati.

Massimo Cialente, alle parole di Bertolaso, da buon politico ha accettato. Dimenticando i numeri del censimento, quanto deciso e comunicato nei giorni scorsi agli aquilani. Dimenticando che una casa inagibile non vuol dire “solo” centro storico, E o F, ma anche B e C, almeno nei prossimi mesi. Dimenticando che la maggior parte degli aquilani, a settembre, dovrebbe essere in citta’ o molto vicino se si vuole avviarne seriamente la rinascita, da subito.

E nel frattempo, leggiamo (sul Capoluogo.it) che  la Protezione Civile sta attuando un piano per promuovere il trasferimento di sfollati dagli alberghi della costa delle province di Chieti e Pescara nelle strutture ricettive della costa teramana, da dove e’ ritenuto più agevole il collegamento con L’Aquila. L’invito a spostarsi sulla costa teramana compare in una circolare diffusa negli alberghi; non essendo una disposizione vincolante, chi vuole rimanere, soprattutto gli anziani, sara’ confermato nelle attuali strutture di accoglienza.

Ma per fortuna le scuole riapriranno, come indica sempre Bertolaso, il 21 settembre, quando anche Chiodi (sempre in assenza di Bertolaso, si badi) indicava pochi giorni fa una riapertura graduale. Su alcuni ritardi in corso abbiamo riscontro anche da alcune e-mail ricevute. Ma agli italiani bastera’ vedere qualche scuola con i bambini che tornano, come hanno visto la riapertura del centro storico, come vedranno (si dice entro fine settembre) un gruppo di aquilani entrare dentro le C.A.S.E.

E intanto, nessuno si e’ ancora degnato di informare i cittadini quali siano i criteri di assegnazione delle C.A.S.E., ovvero se quelli definiti dal Comune o quelli che decidera’ Bertolaso. Nel caso di opinioni differenti fra Comune e Protezione Civile, che ognuno provi ad immaginare quale sara’ utilizzata per definire la graduatoria. Ma a proposito, questa graduatoria non era prevista entro fine agosto ?

Ed in tutta questa confusione, la Provincia dov’e’ ? In ferie come la Regione ?

Chiunque avra’ ragione, entro breve si inizieranno a scoprire le carte di questo gioco alla cieca, comunque siano le notizie che si vedranno in televisione nelle prossime settimane.

Ma i primi responsi gia’ li abbiamo: a 5 mesi dal 6 aprile, ancora si sta gestendo l’emergenza, la classe politica abruzzese (non solo aquilana) non e’ riuscita a dare un contributo serio ed autorevole né alla prevenzione né alla gestione del post-terremoto. Il destino dell’Aquila e dei suoi abitanti e’ stato imposto dall’alto, da un governo ed una Protezione Civile che, forti dei loro poteri, della debolezza degli amministratori locali, e del consenso (indubbio) di molti aquilani, hanno avuto vita facile nel definire soluzioni nell’emergenza, appalti relativi, utilizzo dei fondi disponibili sulle priorita’ che hanno scelto.

E saranno il Governo Berlusconi, e la Protezione Civile di Bertolaso (non ci riferiamo ai volontari che tanto hanno gia’ fatto per questa citta’), che riceveranno nei prossimi anni applausi o che dovranno rispondere delle azioni imposte nella gestione dell’emergenza e nella ricostruzione della citta’.


21 agosto – Dati censimento fabbisogni abitativi, cosa fara’ il Comune (2)

La Protezione Civile ha comunicato i dati definitivi sul censimento di agosto, relativo ai fabbisogni abitativi per chi ha casa E, F, o in zona rossa, oltre agli studenti universitari (qui l’articolo relativo)

In precedenza, dai dati provvisori, avevamo cercato di stimare i fabbisogni e le conclusioni possibili, ponendo una domanda: cosa fara’ il Comune dell’Aquila (ovvero, sottinteso, cosa fara’ Cialente) ?

Sia ben chiaro, sebbene non risparmiamo le critiche al Comune/Cialente, e ce ne sarebbero molte da fare, in questo caso l’unico interesse che abbiamo e’ che si proceda nel migliore dei modi per consentire, alla maggior parte degli aquilani, di rientrare in tempi brevi (le prime indicazioni di Bertolaso sarebbero di spostare chi e’ sulla costa a Teramo, con studenti e genitori che ogni giorno dovrebbero fare da pendolari verso L’Aquila…). Anche dal piccolo sondaggio che abbiamo attivato, i dati attuali (di nessuna valenza scientifica, solo indicativa di chi frequenta il sito ed abbia votato) dicono che entro il 2009 circa il 25% degli aquilani potrebbe non rientrare (che dai dati Istat aggiornati a dicembre 2008, in fondo alla pagina, forniscono una stima di oltre 17.000 persone).

Quindi rinnoviamo il nostro appello precedente:

“Il Comune dell’Aquila, e perché no anche la Provincia , ragionino consapevolmente sui numeri che hanno a disposizione, li analizzino in dettaglio e traggano le conseguenze e decisioni necessarie.

IMPONENDO le loro scelte a quelle che potrebbero provenire dal Governo o dalla Protezione Civile, ove queste ultime non siano adeguate alle prospettive di rinascita di questa citta’”.

Vediamo quali sono i dati definitivi del censimento, riportando per alcuni, tra parentesi, quelli in precedenza stimati (per difetto, diciamolo subito, visti gli attuali)

I DATI

Moduli consegnati: totale complessivo di  16.108 (14.000) di cui
Nuclei familiari:  13.592 (12.000)

Richieste da studenti universitari: 2.516 (2.000 )
Persone coinvolte: 36.352

Gli esclusi: edifici classificati B e C (per i quali la ricostruzione e’ ancora alle fasi iniziali), oltre il 15% del totale. Gli edifici E ed F, interessati dal censimento, sono poco più del 31% dalle stime ufficiali della Protezione Civile.

Indicazioni dal censimento
– Piano C.A.S.E.: 64%  di preferenza,  8.671 nuclei
– Appartamenti:4%, 542
– Contributo di autonoma sistemazione: 28%, 4.237

Totali richiedenti piano C.A.S.E. o appartamento: 9.213 nuclei (8.640)

Composizione nuclei familiari, calcolato sul totale di 16.108 moduli
Una persona: 33%,  5.316
Due persone: 27%, 4.349
Tre persone: 19%,  3.060
Quattro persone: 15%,  2.416
Più di quattro persone: 6%, 967

Provenienza moduli
Tendopoli: 17% , 2619
Albergo: 25%, 3.808
Altrove: 58%,  8.996

Abitazioni disponibili (entro il 2009)
– Piano C.A.S.E.: 4.600-4.920 moduli
– Da requisire (individuate dalla guardia di finanza): 1.640 appartamenti

Totale disponibilita’ entro il 2009: per 6.240-6.560 nuclei familiari (sul totale di 9.213 richieste)

Nuclei familiari restanti che necessitano di abitazione: più di 2.600 (oltre a 2.516 studenti universitari)

COME POSSIAMO INTERPRETARE QUESTI DATI

Per oltre 2.600 famiglie non e’ disponibile un alloggio certo. Gli si potrebbe proporre il contributo di autonoma sistemazione, ma il problema lo avrebbero ugualmente nel caso non riuscissero, in proprio, a trovare un appartamento da affittare. Non e’ chiaro se nei dati stimati per gli alloggi rientrino gia’ i MAP (Moduli Abitativi Provvisori), in costruzione nei comuni minori.

Allo stesso tempo, andrebbero individuati gli alloggi per gli studenti universitari.

Sono inoltre esclusi da questi calcoli i nuclei familiari con abitazioni B e C (stimabili in oltre 5.000), che nei prossimi mesi dovrebbero riuscire a riparare le abitazioni relative, ma che a settembre potrebbero non avere una sistemazione a L’Aquila e dintorni.

Quali scelte saranno allora prese dal comune dell’Aquila ?

Alcuni fattori da considerare:

– La riapertura delle scuole a settembre
– Il governo (Silvio Berlusconi) che si e’ anche impegnato a chiudere le tendopoli entro settembre, data entro la quale saranno disponibili soltanto una parte degli appartamenti del progetto C.A.S.E. Promessa che NON PUO’ NON ESSERE MANTENUTA.
– Gli studenti universitari

Considerazioni che, come conclusione finale, sembrano avere, oggi, come un’unica conferma certa, l’errore di stima sulle esigenze abitative a settembre, cui vanno aggiunti i pesanti ritardi sulle stime di ricostruzione delle abitazioni B e C.