Con la fiducia al “Decreto anticrisi”, con il quale si approva anche l’articolo relativo alla restituzione dell’irpef dal 2010 (qui i dettagli), gli aquilani dovrebbero aver raggiunto tutti la massima consapevolezza nel sentirsi terremotati non alla pari di altri, trattati quasi con un senso di disprezzo orgoglioso da parte del governo, forte evidentemente dell’appoggio elettorale di cui gode a L’Aquila ed in Abruzzo.
Cialente si e’ dichiarato “Addolorato, preoccupatissimo, arrabbiato, ma soprattutto umiliato”, e con i sindaci del cratere aveva annunciato nei giorni scorsi di voler restituire la fascia tricolore al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Un gesto forte, simbolico, che si fara’.
Nei prossimi giorni Cialente incontrera’ i colleghi e saranno decise le modalita’ della singolare protesta. Una protesta silenziosa, ma piena di significato, per dire che L’Aquila quelle tasse le vuole restituire, ma non ora, perché non ci sono le condizioni oggettive per farlo.
E’ un gesto che servirebbe, da parte di tutti i sindaci del cratere (di qualsiasi “colore” siano).
La ricostruzione dell’Aquila richiede il massimo sforzo, degli aquilani e delle istituzioni, mentre molti (governo in testa) sono convinti che sia sufficiente il minimo sforzo possibile, cui affiancare promesse e slogan elettorali di altissimo livello e diffusione.
Riusciranno i nostri rappresentanti, sindaci ma non solo, ad avere un minimo di coraggio nel portare avanti questa protesta, senza se e senza ma, per abolire questa norma in tempi brevissimi ?
Saranno in grado di vincere almeno una battaglia, da cui ripartire per conseguire la vittoria più importante, ovvero la ricostruzione dell’Aquila ?
Vedremo nei prossimi giorni quanto tengono a quella fascia tricolore che (nella foto di Paolo Baglioni relativa a Cialente), sembrano invece stringere così forte, da non mollare finché non saranno obbligati dai cittadini a restituirla.