Così come per la Casa dello Studente anche il processo sul crollo del Convitto nazionale dell’Aquila dove morirono tre giovani resta a L’Aquila.
La decisione e’ della VII Sezione penale della Cassazione che ha respinto, per inammissibilita’, il ricorso avanzato dal legale di uno dei due indagati, il preside dell’istituto Livio Bearzi, difeso dall’avvocato del Foro di Roma Paolo Guidobaldi.
Era stato quest’ultimo a presentare ricorso chiedendo la remissione degli atti ad altro giudice, con trasferimento a Campobasso, perché a L’Aquila, secondo la difesa, nell’inchiesta sul terremoto, non ci sarebbe un clima sereno per andare avanti con il processo.
L’altro indagato e’ Vincenzo Mazzotta, dirigente del settore scuola della Provincia dell’Aquila.