Dopo un’ora di permanenza nella struttura che ospita la Procura distrettuale antimafia dell’Aquila, il capo della protezione Civile, Guido Bertolaso, e’ uscito, lasciando il Tribunale da un varco secondario, attorniato da numerosi giornalisti e, con tono scherzoso, ha sottolineato di essere venuto “a vedere gli edifici che la Protezione Civile ha costruito per il tribunale dell’Aquila.
Mi pare che siano belle strutture”. Alla domanda dei giornalisti sul perché della visita solo in questo momento, Bertolaso ha risposto: “Mi pare che era questo il momento di fare un controllo”. Bertolaso e’ stato ascoltato come persona informata dei fatti dal Procuratore distrettuale antimafia dell’Aquila, Alfredo Rossini, e dal pm Olga Capasso, sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia, distaccata all’Aquila dopo il terremoto per dare più forza all’attivita’ di repressione delle eventuali infiltrazioni mafiose nella ricostruzione.
Bertolaso é stato ascoltato nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti per il G8 e per la ricostruzione.
Bertolaso e’ stato ascoltato, come persona informata sui fatti, nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti per il G8 dell’Aquila e per la ricostruzione post-terremoto. Il filone d’inchiesta sui lavori di ricostruzione della Procura distrettuale antimafia abruzzese, con la collaborazione della Procura nazionale antimafia, ha gia’ coinvolto uno dei coordinatori nazionali del Pdl, Denis Verdini, indagato con l’ ipotesi di corruzione.
Coinvolto anche il costruttore aquilano Ettore Barattelli, iscritto nel registro degli indagati, in quanto presidente del consorzio ‘Federico II’, creato dopo il terremoto, costituito dall’impresa della famiglia Barattelli, dalle altre due aziende aquilane Vittorini Emidio e Marinelli-Equizi, e dalla Btp del presidente dimissionario Riccardo Fusi. Secondo l’accusa si sarebbe cercato di ottenere appalti nella ricostruzione attraverso la presentazione di politici influenti.