Il Gup del tribunale dell’Aquila ha rinviato al 19 luglio prossimo alle ore 9.00 l’udienza preliminare sul crollo del Convitto nazionale, dove sono morti tre giovani, tutti minorenni, il primo filone della maxi inchiesta sul terremoto giunta a definizione.
L’aggiornamento si e’ reso necessario per dare luogo alla richiesta di un legale di una delle tre vittime che ha presentato la citazione in giudizio per il ministero dell’Istruzione, il convitto nazionale e la provincia dell’Aquila, proprietaria dell’immobile per l’assunzione di responsabilita’ in sede civile. La prima udienza si era svolta il 17 per essere rinviata ad oggi per vizi di forma nella notifica di alcuni atti.
Per questo filone gli indagati sono due e le ipotesi di reato contestate sono omicidio colposo, disastro colposo e lesioni.
Sull’udienza pesava l’istanza di rimessione del processo ad altro giudice con il trasferimento al tribunale di Campobasso, perché all’Aquila non ci sarebbero le condizioni i serenita’ per lo svolgimento del procedimento: la richiesta indirizzata alla corte di cassazione e’ stata presentata al Gup da uno dei due indagati, il rettore del convitto, Livio Bearzi, che l’ha motivata collegandola ad alcune dichiarazioni del procuratore della repubblica, Alfredo Rossini. Ma stando ai fatti, il Gup che avrebbe potuto sospendere per attendere il pronunciamento della Suprema Corte sta andando avanti.