“Commissione grandi rischi: e’ solo questo l’oggetto, la Protezione civile non capisco cosa ci entri. Quindi si sono arrabbiati, ma non si capisce il perché. Abbiamo sempre avuto rapporti civili, sono sorpreso”. Così il procuratore della Repubblica dell’Aquila, Alfredo Rossini, ha replicato alla dure critiche che gli sono piovute addosso dai vertici della Protezione civile nazionale dopo l’invio dell’avviso di conclusione delle indagini a sette componenti della commissione Grandi Rischi, riunita all’Aquila il 31 marzo 2009, cinque giorni prima della tragica scossa. Tra le reazioni più dure alla comunicazione della procura dell’ipotesi di reato di omicidio colposo c’é quella del capo della protezione civile, Guido Bertolaso. Secondo la procura nel rassicurare la popolazione, la commissione ha omesso di assumere azioni preventive che avrebbero potuto salvare vite umane. “C’é un errore, chiaramente, nel senso che in tutti questi atti non si parla mai di Protezione civile – ha continuato Rossini -. Abbiamo capi d’imputazione precisi, che sono stati contestati e depositati. In tutti questi non c’é menzione – ha concluso Rossini – della Protezione civile”. Come lo stesso Rossini ha sottolineato ieri, il filone sulla Grandi Rischi e’ molto importante. Con il coinvolgimento di personaggi nazionali, fa fare il “salto” nazionale alla maxi inchiesta sul terremoto.