Nell’articolo “Bertolaso e Protezione Civile: si indaghi anche a L’Aquila“ abbiamo ricordato alcuni fatti (non tutti) che richiederebbero una verifica da parte delle istituzioni incaricate. In questi giorni, dopo lo scandalo delle intercettazioni e l’inchiesta che ha travolto Bertolaso, alcuni organi di stampa sembrano essere finalmente usciti dal torpore avvolgente degli ultimi mesi, e sono ormai quotidiane nuove rivelazioni e fatti da approfondire relativi alla citta’.
E se sono comprensibili le dichiarazioni di stima ed incredulita’ di molti aquilani nei confronti di Bertolaso, fuori luogo lo sono quelle degli esponenti politici, ed inaccettabili quelle del prefetto Franco Gabrielli “Io non metto la mano sul fuoco per me stesso, ma per Bertolaso la metto con tutta tranquillita’, sicuro di non bruciarmi.”
Le istituzioni a L’Aquila dovrebbero soltanto analizzare i fatti con la freddezza che gli compete, preoccupandosi di realizzare, finalmente ed a beneficio di tutti, un’operazione di TRASPARENZA sull’operato della Protezione Civile in questi mesi. Bertolaso, sul cui operato e’ bene si indaghi senza pregiudizio alcuno, e’ soltanto l’elemento di spicco di un sistema complesso, intriso di squali che alle 3 e mezzo ridevano, di interessi anteposti a qualsiasi concetto di moralita’.
Il prefetto, insieme ad altri, si preoccupi di far chiarezza, subito, negli stessi interessi di Guido Bertolaso cui tanto e’ affezionato, ma innanzitutto per il rispetto che deve alla cittadinanza.
Oggi la citta’ esige TRASPARENZA. Domani, a L’Aquila, “nessuno caschi dal pero”.