da www.ilcapoluogo.com
Continuano nonostante il maltempo i sopralluoghi da parte dei consulenti nominati dalla Procura della Repubblica nell’ambito della maxi inchiesta sul terremoto nei siti dove si sono verificati crolli e morti in seguito al sisma del 6 aprile scorso. Parallelamente continua il lavoro dei magistrati teso a scoprire se ci siano responsabilita’ nei crolli che complessivamente hanno causato 300 vittime.
In particolare, i tecnici, insieme al gruppo interforze della polizia giudiziaria e ai vigili del fuoco, sono concentrati nel fare rilievi e cercare prove nelle strutture, o quel che resta degli edifici, della zona rossa, dove c’é stato il maggior numero di vittime. E’ il caso tra le altre dei siti di Via XX Settembre 123, via Sant’Andrea e via Campo di Fossa, due traverse di Via XX Settembre, ed anche di via Gabriele D’Annunzio. Le prossime mosse della procura che nelle scorse settimane ha emesso gli avvisi di garanzia nell’ambito dei primi tre filoni di inchiesta, potrebbero riguardare i casi dell’ospedale San Salvatore, oppure una palazzina della zona rossa dove ci sono stati molti morti. Sono complessivamente 26 le persone indagate per i primi tre filoni della maxi inchiesta sul terremoto, rappresentati dai crolli della casa dello studente, dove ci sono stati otto morti, del convitto nazionale, dove ce ne sono stati tre, e della sede della facolta’ di ingegneria, dove non c’é stata nessuna vittima. I capi di imputazione sono per i primi due omicidio colposo, disastro colposo e lesioni colpose, per il terzo disastro colposo.