G8 Maddalena: cariche esplosive per la diga, nell’area protetta (video)

Quando l’ordinario diventa emergenza, in deroga a qualsiasi legge.

(Da L”Espresso). Isola della Maddalena, primavera-estate 2009. Un abitante del posto nota che alcuni operai che stanno lavorando per il G8 stanno piazzando qualcosa sotto la diga foranea davanti casa sua. La diga fa parte di un complesso marittimo, chiamato “zona arsenale”, che doveva essere ricostruito in fretta e furia per l’appuntamento voluto da Berlusconi in Sardegna.

La residenza dell’Arsenale e’ uno dei cinque appalti che, secondo il Gip della procura di Firenze, e’ stato pilotato da Balducci e dalla sua ‘combriccola’ della Protezione civile. L’ordine e’ categorico: bisogna levare di mezzo le vecchie dighe il più rapidamente possibile e costruirne di nuove.

Il modo migliore per sbrigarsi e’ quello vietato da ogni legge: usare cariche esplosive e far saltare tutto in aria. Una tecnica proibita per le opere a mare, soprattutto se si tratta di aree delicate e protette come l’arcipelago della Maddalena. Un Parco nazionale i cui fondali sono ricchi di Posidonia oceanica e pezzo del Santuario dei cetacei. A poca distanza dall’esplosione che lascia di sasso – come si vede dal filmato – il regista “per caso”, c’e’ infatti una comunita’ stanziale di delfini Tursiope, studiati da anni da un centro Cts e dal ministero dell’Ambiente. Chissenefrega, il G8 prima di tutto

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