MILANO LA CITTA’ PIU SMART D’ITALIA NEL 2016: L’AQUILA PEGGIO DEL 2015 ED ULTIMA IN ABRUZZO

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20 ottobre 2016 – E’ Milano la città più smart d’Italia, seguita da Bologna e Venezia.

Inevitabile il confronto con la capitale, bloccata al 21esimo posto. A rivelarlo è ICityRate 2016, l’indagine realizzata da Fpa che stila la classifica delle città italiane analizzando 106 Comuni capoluogo sulla base di 105 indicatori statistici e sette dimensioni tematiche: Economy, Living, Environment, People, Mobility, Governance e Legality.

Quest’anno ICityRate ha introdotto nuove variabili che vanno a misurare la capacità delle città di: accogliere e saper gestire i flussi migratori; attrarre cervelli e talenti e generare imprese innovative; attrarre finanziamenti europei per la ricerca e l’innovazione; rendere disponibili i dati pubblici; agevolare le pratiche d’uso sociale degli spazi pubblici; attivare reti e relazioni per la sostenibilità e la gestione delle politiche smart; garantire gli adeguati livelli di sicurezza e legalità.

Milano tiene stretta la testa della classifica e registra un’ulteriore fuga in avanti. In particolare, il capoluogo lombardo è il luogo con il più alto valore aggiunto pro capite, la maggiore intensità brevettuale, la principale sede di imprese di grandi dimensioni, e ha visto nascere negli ultimi anni il maggior numero di Fablab e maker space.

Milano è anche la città italiana in cui si vive meglio: nella dimensione Living distanzia la seconda classificata Bologna di circa 100 punti. A determinare tale distacco è l’ottima performance milanese rispetto alla prevalenza degli indicatori e i picchi di eccellenza per gli aspetti più smart tra quelli indagati: servizi di connessione, coworking e internazionalizzazione culturale. Unica nota negativa per la capitale lombarda è relativa all’indicatore preso a misura della capacità di cura degli anziani.

Bologna, che pure vede allargarsi la forbice che la separa da Milano (60 punti di distanza contro i 25 del 2015), conferma il secondo posto nella classifica generale grazie soprattutto all’eccellenza nella Governance (dimensione che la vede al primo posto), fatta di partecipazione, open data, nuovi strumenti di programmazione, stabilità economica e capacità gestionale. Ma c’è anche l’attrattività urbana: chi nasce o arriva a Bologna difficilmente se ne va.

Al terzo posto della classifica compare Venezia, che cresce di 2 posizioni rispetto al 2015 con un ottimo posizionamento nella Mobilità (dove è al secondo posto), spingendo Firenze in quarta posizione. Dopo le quattro città metropolitane arrivano nel top della classifica Padova e Torino, seguite a ruota dalle piccole capitali: Parma, Trento, Modena e Ravenna. Sono 5 le città metropolitane e 5 le città medie nella parte alta del rating, tutte del Nord est tranne Milano e Torino del Nord Ovest e Firenze che con la sua 4 posizione è unica rappresentante del Centro.

Per quanto riguarda le altre aree metropolitane, Roma e Napoli continuano a restare arretrate dal gruppo di testa, mentre la capitale è ferma in 21esima posizione, Genova sale di tre posizioni e arriva al 26esimo e poi le città del Sud, con Cagliari in 54esima posizione, Bari 65esima, Palermo 86esima. Napoli scende in 89esima posizione, seguita solo da Catania (95esima) e Reggio Calabria (104esima).

Riguardo l’Abruzzo, la tabella che segue illustra le posizioni del 2016 e il confronto con il 2015. L’Aquila passa al 77esimo posto (-11 posizioni), preceduta da Teramo (75esimo, -3 posizioni), Chieti (72esimo, -4 posizioni) e Pescara (57esimo posto, +5 posizioni, l’unica a crescere fra le abruzzesi).

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