Il parco delle amministrazioni dello Stato si è ridotto sensibilmente: i ministeri hanno rinunciato a due terzi delle vetture con autista, scendendo a quota 59. Restano casi locali sproporzionati, come la giunta abruzzese che vanta 134 mezzi. Tra i capoluoghi, impressiona Torino.
da Repubblica.it – Sforbiciata al parco di auto blu delle Pubbliche amministrazioni: secondo un aggiornamento pubblicato dal Dipartimento della Funzione Pubblica, riferito dal ministro Marianna Madia in Parlamento, l’ultimo censimento generale traccia un calo delle auto nelle disponibilità di amministrazioni centrali, Asl, Regioni, Province e Comuni a un terzo del valore del 2014. I numeri non sono perfettamente comparabili, visto che sono cambiati i criteri di classificazione e soprattutto l’inventario del 2015 non è ancora completo (ha risposto meno della metà del totale delle amministrazioni). Contro le 66.600 auto censite due anni fa, ad oggi (a metà strada del censimento quindi) ne risultano in carico alla pubblica amministrazione circa 22mila. Certi, invece, i dati sulle vetture con autista dei ministeri: “Si sono ridotte di circa due terzi, scendendo dalle 159 del 2014 alle 59 del 2015”. |
Nel complesso, le auto dei dicasteri sono 224, quelle del governo 14 e quelle di tutte le amministrazioni centrali sono scese da 567 del 2014, a 274 del 2015.
Madia ha anche richiamato gli obblighi di comunicazione dei dati: “Le amministrazioni potranno integrare i dati mancanti entro e non oltre il 29 febbraio di quest’anno. Dopo tale scadenza il Dipartimento della Funzione pubblica comunicherà l’elenco delle amministrazioni inadempienti, che non potranno effettuare spese complessive annuali di ammontare superiore al 50% del limite di spesa previsto per il 2013 per l’acquisto, la manutenzione, il noleggio e l’esercizio di autovetture nonché per l’acquisto di buoni pasto”. La titolare del ministero ha poi svelato di aver fissato in una lettera ai suoi colleghi i paletti per il corretto uso delle auto: “in caso di utilizzo non esclusivo”, cioè la dizione utilizzata per gran parte delle vetture rimaste nei ministeri, “non è compreso lo spostamento tra abitazione e luogo di lavoro”. Il ministro ha ricordato che “è necessario comunicare le modalità di riduzione delle auto” per quantificare “i risparmi”, visto che la dismissione può avvenire a titolo oneroso o gratuito se verso le Onlus.
Nonostante lo sforzo importante certificato da questi dati, scorrendo l’elenco nazionale non possono sfuggire alcuni numeri fuori dalle righe. Alla voce delle Regioni e Province autonome, ad esempio, spuntano le 134 auto di proprietà della giunta abruzzese, 130 delle quali a titolo di possesso (4 con autista), che svettano rispetto alle 47 della Lombardia. A Pescara e dintorni, in sostanza, si concentra il 12% del parco auto complessivo di tutte le giunte regionali. Tra i Comuni capoluogo, che hanno risposto in due terzi dei casi, la classifica dei possessori di auto vede primeggiare ampiamente Torino, non per niente la capitale italiana dell’auto: ha 307 mezzi, contro i 33 di Milano.
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(i restanti Comuni non hanno risposto al censimento)