di Stefano Dascoli, Il Messaggero – L’AQUILA – Si chiama Porta di Poggio Santa Maria il varco riscoperto nell’ambito dei lavori di restauro delle mura urbiche, nella zona della stazione ferroviaria.
Lo ha svelato ieri l’architetto Antonio Di Stefano nell’ambito di un partecipatissimo (ed emozionante) convegno sull’argomento che si è tenuto all’auditorium dell’Ance, alla presenza di studiosi, tecnici, associazioni. Finalmente, dunque, la nuova Porta ha un nome, attribuito attraverso il minuzioso studio delle fonti. In particolare Di Stefano ha citato un passaggio degli “Annali” di Ludovico Antinori in cui, parlando della visita del Duca di Calabria, giunto in città nel 1328, si fa esplicito riferimento a una Porta che faceva angolo e che volgeva a mezzogiorno.
«Tutto è nato- ha raccontato con passione Di Stefano- quando all’indomani del sisma del 2009, tra le macerie di quella parte di mura crollata, ci accorgemmo di una pietra messa in verticale. Poi abbiamo trovato un paio di stipiti, mentre gli altri erano stati “rimurati” all’interno. Siamo riusciti a rimontare tutti i pezzi, con la cornice, nella loro posizione». L’immagine della Porta restaurata è stata salutata dalla platea con un sentito applauso. I LAVORI – La notizia ha rappresentato la ciliegina sulla torta di un momento di incontro entusiasmante che è servito alla sovrintendente Alessandra Vittorini per dare brevi cenni sullo stato della ricostruzione dei beni monumentali, ma soprattutto per illustrare l’enorme lavoro, quasi concluso, per il recupero e la valorizzazione delle mura urbiche. Un appalto complessivo da 8 milioni, con finanziamenti europei (Por-Fesr 2007-2013), a cui manca praticamente solo l’ultimo tratto, quello che corre lungo viale Tancredi da Pentima che partirà a giorni. |
Un’operazione che ha intrecciato le necessità del recupero con la bellezza della ricerca storica.
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