L’Aquila, 22 ottobre 2015 – “Abbiamo apprezzato molto la scultura del Maestro Adolfo Giusti realizzata in collaborazione con la ditta Petrella, posta recentemente sulla rotonda di piazza d’Armi, una vera opera d’arte, oggettivamente bellissima, peccato per tutte quelle scritte – e in tutta evidenza – sul basamento che ricordano il nome dello sponsor e che invece poteva essere riportato su una targa, anch’essa di bronzo, che non avrebbe certamente disturbato la visione dell’opera stessa“.
Inizia così una nota a firma di Carlo D’Emilio del Comitato Cittadino San Sisto-Santanza-Santa Barbara-Pile che aggiunge “Affascinante, suggestiva, che a guardarla si presta a mille interpretazioni secondo lo stato d’animo, l’educazione, il pensiero di ogni osservatore (a noi sembra un uomo, una donna, un aquilano insomma, che con le braccia rivolte al cielo sta pregando i 309 angeli e ringraziando il creatore per aver salvato la vita a tanti di noi), opera che meriterebbe di essere esposta al MoMA (museo di arte moderna) di New York come già accaduto anche per il nostro bravissimo Maestro Mariani.
Purtroppo però, come accada ormai da qualche tempo le opere di maestri che cercano di abbellire questa città vengono inserite all’interno di rotatorie, in mezzo al traffico, irraggiungibili a piedi (è proprio il caso della rotonda di Piazza d’Armi) e dove il traffico, spesso caotico, non consente di guardare e apprezzare neanche in macchina, tali opere d’arte.
Insomma una scelta infelice di questa Amministrazione quella delle aiuole spartitraffico e per questo chiediamo di spostarla in un luogo più consono e appropriato all’importanza della scultura e alla vista di tutti i cittadini che volessero apprezzare tali bellezze.
Del resto, per non andare molto lontano, il “Calice” di Toyo Ito, a Pescara, è stato esposto a Piazza Salotto, come “la Barca” di Cascella, esposta nel cuore della città per essere goduta da tutti e non in mezzo al traffico dove, per guardarla, si rischia di provocare anche incidenti”.
“Vogliamo, con questa nota, ringraziare pubblicamente il Maestro Adolfo Giusti, l’ANCE dell’Aquila e le maestranze della ditta Petrella per la splendida scultura che hanno voluto regalare a questa città ed a tutti i suoi abitanti”, termina D’Emilio.