di Comitato 3e32 – A L’Aquila per due sabati consecutivi centinaia di cittadini indipendenti si sono auto-convocati in Piazza Duomo per interrogarsi sul futuro della città e chiedere un cambiamento prima che sia troppo tardi. Non sono state mobilitate dagli apparati di partito e di sindacato, o dal ricatto sul proprio posto di lavoro, ma si sono ritrovate liberamente ed hanno anche respinto al mittente i tentativi di strumentalizzazione (aiutato invece da diversi media locali).
Qualcosa insomma di profondamente differente da quanto avvenuto venerdì nella manifestazione del Centrosinistra, camuffata con la difesa della “onorabilità della città”, ma che in realtà si è dimostrata essere solo una prova di forza, priva di altri contenuti se non quello del “Cialente torna per favore”.
Quello del centro sinistra locale è stato un arroccamento politico dai toni leghisti come lo “sterminiamoli” indirizzato da una senatrice della Repubblica ai componenti di un’altra parte politica.
Se è inammissibile l’atteggiamento della senatrice Pezzopane – che ci sembra più proiettata verso le elezioni regionali che a spendersi per la città – ancor peggio ha fatto il presidente del consiglio comunale Carlo Benedetti, garante dell’assise civica che, invece di convocare il consiglio per fare chiarezza sui gravissimi fatti, è impegnato come avvocato difensore dell’ex sindaco Roberto Riga e si diverte a denigrare i cittadini che protestano e chiedono chiarezza.
Noi continuiamo a chiedere a Cialente di prendersi le sue responsabilità politiche e andarsene, perché non possiamo più permettere che questa classe dirigente di Centrosinistra e Centrodestra, rappresentata meglio di ogni altro dall’attuale Sindaco, sempre stato a braccetto di Gianni Letta, continui a gestire come ha fatto finora una città sempre più in ginocchio.
I cittadini hanno estremamente bisogno di una classe dirigente credibile che sia in grado di pianificare, programmare e ridisegnare una città ostaggio degli interessi di pochi.
Mentre i broker fanno affari, L’Aquila rimane una non-città invivibile, dove troppi sono lasciati soli, senza servizi, senza reddito, senza diritti.
Vogliamo una ricostruzione che sia anche e soprattutto sociale. Vogliamo vivere con dignità!
Per questo continueremo a batterci per un cambiamento che vada nella direzione della trasparenza e della giustizia sociale attraverso la microzonazione del danno e dei bisogni.
Costruiamo insieme un progetto reale di rinascita economica e sociale della città, che metta in rete le migliori idee e le esperienze già attivi sul territorio, invece di procedere a caso, come si sta facendo, puntando su progetti assurdi come un aeroporto o sull’arrivo di fantomatiche grandi aziende, che sfrutteranno i fondi del 5% per poi andarsene lasciando i lavoratori senza occupazione e diritti.
L’Aquila deve essere ricostruita e non può essere sacrificata sull’altare dell’austerity da un governo delle larghe intese (presieduto dallo stesso partito che governa L’Aquila, lo ricordiamo a tutti) che preferisce fare opere inutili come la Tav piuttosto che ricostruire un intero territorio.
L’unico possibile riscatto per questa città dalla campagna diffamatoria che vuole farci passare tutti come mazzettari o approfittatori, sta nella direzione opposta da quella auspicata dal raduno di venerdì, e cioè in un cambiamento radicale di questa classe dirigente e di questo modello di ricostruzione basato sulla clientela e l’ingiustizia. INDIETRO NON SI TORNA, NON C’E’ FUTURO SENZA CAMBIAMENTO: se Cialente ritira le dimissioni siamo pronti ad occupare il Consiglio Comunale INFO e CONTATTI |