La casa di paglia 45k è una casa sperimentale, realizzata totalmente in autocostruzione da una giovane coppia, con un budget di 45.000 Euro. Ad un aspetto semplice e compatto dall’esterno corrisponde un’articolazione e originalità degli spazi interni. Infatti l’edificio di 75 mq, si sviluppa su vari livelli realizzati tramite soppalchi in legno, che compongono una spirale ascendente il cui fulcro centrale è la stufa in terra: la zona giorno e servizi sono al piano terra, i piani superiori ospitano, oltre alla zona notte, uno studio di architettura, una delle sedi di Filo di Paglia. Questo è uno dei primi esperimenti in Italia di utilizzo di murature in paglia rivestite con malte gettate in opera, ispirate a quelle usate nella tecnica canadese del GREB. Quattro sono gli elementi che compongono la casa: paglia, terra, legno e calce.
La paglia e la terra utilizzate provengono dalle immediate vicinanze: la paglia è stata raccolta dai campi in cui sorge la casa, l’argilla proviene dall’ampliamento di un laghetto lì presente. La pianta dell’edificio è semplice e compatta, quindi anche la forma contribuisce al risparmio energetico.
Gli affacci e le aperture sono state massimizzate a sud, mentre il lato nord (che ospita scale e servizi) presenta il minor numero di aperture possibile. Il tetto, realizzato con coppi recuperati, è ventilato e isolato in paglia. Le murature hanno uno spessore di circa 60 cm: si è data molta importanza oltre alle capacità di isolamento dal freddo, garantite dalle presenza della paglia, anche alla massa termica, che garantisce il raffrescamento estivo degli ambienti interni (nei mesi estivi del 2012 la temperatura interna della casa non ha mai superato i 24° C, senza avere un impianto di condizionamento). Il riscaldamento avviene tramite una pompa di calore e la stufa centrale realizzata in muratura e rivestita in terra cruda, che sfrutta il ricircolo dei fumi ai piani superiori. La casa è dotata di un impianto ad isola, cioè non è allacciata né alla rete del gas né elettrica: l’alimentazione dell’impianto di riscaldamento a pompa di calore e dell’elettricità avviene tramite un impianto fotovoltaico. |
Gli intonaci interni sono di argilla e quelli esterni in grassello di calce; i pavimenti sono realizzati in terra battuta, con la tecnica giapponese del tataki, la cui finitura è realizzata con pigmenti di ossidi e terre. Le finiture di bagno e cucina sono in tadelak, intonaco marocchino realizzato con calce e finito con un sapone nero prodotto dalla sansa di oliva. Nell’aspetto esteriore l’edificio ricorda i fienili tipici delle Marche, la casa sorge infatti nelle campagne vicine a Cingoli.
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