Oliviero Toscani ha preso un appartamento in via Persichetti, a due passi dalla palazzina crollata con il terremoto del 6 aprile 2009, con due vittime rimaste sotto le macerie.
Il regista Marco Bellocchio ha scelto via dell’Arcivescovado, nel cuore del centro storico e ancora in zona rossa, dove è stata appena inaugurata la nuova sede dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e dove troverà come vicino di casa l’editorialista del Corriere della Sera Pigi Battista. Mentre il suo collega Daniele Luchetti ha appena comprato in via Garibaldi, accanto a un’altra firma del Corriere, il sondaggista Renato Mannheimer.
Stiamo parlando della prima avanguardia di neo cittadini de L’Aquila. O, se preferite, dei primiAquilani Digitali: italiani (famosi e non) che hanno accettato di prendere simbolicamente casa tra le rovine di una città che, a 4 anni dal sisma, è purtroppo ancora un fantasma.
L’idea è di Nuvolaverde.org, una community di giovani che si occupano di «cultura dell’innovazione per la sostenibilità». L’obiettivo: «ripopolare L’Aquila invitando uomini e donne, ragazzi e ragazze a stabilire la residenza digitale nella città muta, creando così un movimento di partecipazione simbolica dall’Italia e dall’estero». Sia per denunciare «la totale inattività nella ricostruzione», con i palazzi ancora immobilizzati dalle imbragature, sia per ridare vita, e si spera anche ossigeno economico, a una città che si sente giustamente abbandonata.
«L’Aquila», si augurano a Nuvolaverde, «sarà digitalmente ripopolata anche dall’insediamento di aziende pubbliche e private e da iniziative speciali» (una su tutte: un grande concerto internazionale a cui sta lavorando il maestro aquilano Carlo Crivelli). Mentre ai semplici cittadini che vogliano prendere la residenza verrà chiesto di pagare una tassa di soggiorno simbolica (minimo 5 euro), da destinare ad associazioni culturali di giovani aquilani (iscrizioni e info le trovate qui).
Bella notizia, vero? E adesso preparate i documenti…
di Francesco Briglia, da Vanity Fair