IL MINISTRO BARCA VERSO LA SEGRETERIA DEL PD

ministro_barcaPer la successione a Pier Luigi Bersani alla guida del partito democratico scende in campo Fabrizio Barca e manda in soffitta i bersaniani già pronti per quella poltrona Enrico Rossi e Vasco Errani.

Brindisi di traverso per i governatori di Emilia Romagna e Toscana che erano già pronti a sfidarsi sotto le comuni insegne del segretario del Pd per ereditarne la poltrona quando lui come ha già promesso, il prossimo settembre abbandonerà definitivamente quella carica.

Per i due ci doveva essere solo l’incognita di Matteo Renzi che però ha sempre negato l’interesse al partito e quella considerata poco più di una formalità di Pippo Civati, già autocandidatosi e fresco di aver conquistato una poltrona per il parlamento alle primarie nel non difficile collegio di Monza.

A mandarli tutti in soffitta ci sta pensando il ministro della coesione sociale che a fine anno ha annunciato il rifiuto ufficiale di candidarsi alle politiche sia nel listino del segretario sia come capolista in Abruzzo. E prima ancora aveva rifiutato la poltrona che avrebbe unito le anime della sinistra per il Campidoglio.

Insomma, uno dei ministri che piace di più e che ultimamente si è preso perfino lo sfizio di attaccare il programma di Mario Monti affermando in un’intervista a La Stampa che «all’Italia non serve un’agenda.


Il futuro dipende dal metodo» e ammettendo che con il governo dei tecnici «le cose sono cambiate ma ci siamo impaludati», si smarca dalle elezioni ma punta dritto al partito. [continua a leggere su ItaliaOggi]