Le scelte del PDL per l’Abruzzo hanno fatto infuriare il governatore Gianni Chiodi, il quale ha perso il proverbiale aplomb e pronunciato parole molto dure di fronte alla formazione delle liste, dopo che ha visto comparire tra i candidati del centro-destra gli ex Idv Scilipoti e Razzi. Avevamo parlato di Scilipoti anche quando organizzò un convegno sui terremoti ed affermò che “i terremoti si possono prevedere”. |
AGGIORNAMENTO 21/1 ore 16:00 – Sembra aver avuto effetto la sfuriata di Chiodi: secondo gli ultimissimi aggiornamenti Scilipoti non sarebbe più in lista in Abruzzo e potrebbe essere dirottato in Calabria, mentre rimarrebbe candidato Razzi. |
Le “teste di serie” alla Camera sarebbero il coordinatore regionale, il senatore uscente Filippo Piccone, e i suoi colleghi a palazzo Madama Fabrizio Di Stefano, numero due del partito in Abruzzo, e Paolo Tancredi, tutti dietro al segretario nazionale, Angelino Alfano, capolista in tutta Italia.
Nell’altro ramo del parlamento, invece, dopo Silvio Berlusconi, ci sarebbero il vice presidente del gruppo al Senato, Gaetano Quagliariello, la deputata uscente Paola Pelino e l’ex Idv Antonio Razzi.
Cicrola voce che Paola Pelino non avrebbe ancora sottoscritto la candidatura perché vuole essere capolista.