FORBES: L’URAGANO SANDY E LA LEZIONE DEL TERREMOTO A L’AQUILA

La rivista economica Forbes, parlando dell’uragano Sandy, ha ricondotto il tono di alcuni allarmi lanciati negli Stati Uniti all’esito del processo alla Commissione Grandi Rischi a L’Aquila.

Forbes scrive che appena prima che Sandy colpisse, c’era un “lieve disaccordo” su alcune comunicazioni di allarme.

Secondo la rivista americana, l’approccio alla catastrofe incombente da parte di funzionari pubblici, almeno nel New Jersey, è stato direttamente condizionato dal verdetto del processo che si è da poco concluso a L’Aquila.

I toni usati in un comunicato di allerta ai cittadini del New Jersey sono questi: “Se siete riluttanti, pensate ai vostri cari, pensate al personale di pronto intervento che non sarà in grado di raggiungervi quando telefonerete in preda al panico chiedendo di essere salvati, pensate alle squadre di soccorso che vi salveranno se sarete feriti o recupereranno i vostri resti se non sopravviverete”.

A questo hanno fatto seguito altri comunicati con toni analoghi. Le autorità hanno esplicitamente detto che era meglio “peccare per eccesso di cautela”.

Del tutto diverso è stato l’approccio di Michael Bloomberg, sindaco di New York. L’autore dell’articolo di Forbes, Richard Levick, riporta le parole del sindaco, in totale contrapposizione con gli allarmi lanciati nel vicino New Jersey: “Mettetevi seduti, prendete un sandwich dal frigo e guardate la TV”.


Cosa un po’ difficile, dato che in gran parte dell’area newyorkese non c’era elettricità nè per il frigo, nè per la TV.

E’ a questo punto che l’autore cita il processo alla Grandi Rischi a L’Aquila e i sei anni di carcere per le “dichiarazioni falsamente rassicuranti” prima del terremoto del 6 aprile 2009. Scrive Levick: “Vicino al tentativo di tono spensierato di Bloomberg, Bernardo De Bernardinis, allora vice capo del Dipartimento della Protezione Civile in Italia, aveva consigliato ai residenti di tornare a casa e bere un po’ di vino. ‘Assolutamente un Montepulciano’, ha aggiunto.”.

L’autore non è certo che la sentenza dell’Aquila sia giusta, ma chiarisce: “Dal punto di vista della comunicazione, gli eventi in Italia sono ancor più rilevanti, perché gli imputati non sono stati condannati per non aver previsto il terremoto” e conclude ironicamente l’articolo scrivendo “Una cosa di cui i mercati devono essere certi, quando c’è la possibilità di un disastro, è che ci sarà bisogno di qualcosa in più di una bottiglia di Montepulciano”.

Ecco l’articolo di Forbes (in inglese)